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“Il bar subito dopo e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” AA.VV.

Questa è la quindicesima antologia di RiLL che leggo (trovi le altre a fine post) ed è relativa alla XXVII edizione del Trofeo (2021).  Sono un po’ triste perché ho terminato tutte le antologie che avevo acquistato e ora dovrò attendere quella dell’edizione 2022, comunque…
All’interno ci sono dodici racconti: i primi cinque classificati al concorso letterario, i quattro racconti del premio SFIDA (il premio “parallelo” organizzato da RiLL) e i tre racconti scelti tra i concorsi letterari esteri gemellati con il Torneo (per questa edizione: Premio Visiones, AHWA e Nova Short Story).

Al primo e secondo posto (prima volta nella storia del Trofeo) si è classificato lo stesso autore: Nicola Catellani. Un’impresa che è ancor più degna di nota se consideri che nel 2021 il Trofeo ha battuto il record di racconti iscritti: 522. Il bar subito dopo e Urne elettorali sono accomunati da una visione ironica e realistica del mondo, mi sono piaciuti molto. Nel primo, un deceduto si trova in un bar, dove la barista sembra sapere tutto di lui; nel secondo, lo spoglio delle urne prevede anche il conteggio dei voti dei morti. È fantastica la capacità di Catellani di non cadere nel “tranello politico” e di ironizzare su tutto e tutti allo stesso modo.

Il terzo classificato è in assoluto il mio racconto preferito di tutta l’antologia: Tunnel di Elia Gonella. Struggente e riflessivo, parla di un ragazzo/uomo/vecchio che incrocia di sfuggita, nel corso degli anni, le varie versioni di sé stesso nei tunnel della metropolitana. Una storia interamente raccontata, senza nemmeno un dialogo o una battuta. Angosciante e terribilmente vero, è un racconto che vorrei aver scritto io.

Pollice verde di Cristina Amerio è al quarto posto. Gran risultato, considerato che l’autrice è al suo primo racconto in assoluto. Una storia divertente e scorrevole, un pronto soccorso per piante gestito da una donna e da Vasco, un ginepro parlante. Qualcuno ricorda La piccola bottega degli orrori?

Quinto si piazza Luca Notarianni con Malarazza, un ottimo racconto horror (devo dire che dalle parti di RiLL gli horror sono meno frequenti). Non ti racconto la trama, ma sappi che c’è un’immagine di una forza devastante: delle donne accecate – e private di tutti i sensi – alle quali sono stati amputati gli arti per essere utilizzate esclusivamente come… vabbè, mica posso dirti tutto.

Con un po’ di campanilismo non ti parlo dei tre racconti “esteri”, che sono comunque eccellenti, ma qualche nota sui quattro vincitori di SFIDA è, invece, dovuta. Per inciso, la SFIDA 2021 prevedeva l’obbligo di inserire all’interno del racconto la frase «Per favore, non leggermi nel pensiero».
L’impostore, di Saverio Catellani (fratello di Nicola), racconta del rapporto tra un ragazzino e un vecchio, un telepate con qualcosa da nascondere. Il liuto e l’arpa, di Giorgio Smojver, rielabora due ballate medievali danesi. L’amore è una rockstar vecchio stile, di… ok è il mio racconto, ipotizza un mondo dove tutti sanno tutto di tutti. Regola 37D, di Francesca Cappelli, mette in scena un torneo di magia nel quale anche gli haters possono dare libero sfogo alle loro pulsioni.

170 fantastiche pagine “Al di là del reale”.

Libri RiLL che ho letto:
Domani Forse Mai di Francesco Troccoli (2012)
La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2014)
Oscure Regioni – Racconti dell’Orrore Vol.I/II di Luigi Musolino (2014-2015)
La spada, il cuore, lo zaffiro di Antonella Mecenero (2016)
Tutto inizia da O e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV (2016)
Tra cielo e terra – Racconti fantastici di Davide Camparsi (2017)
Davanti allo specchio e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2017)
Oscuro Prossimo Venturo – Racconti di fantascienza di Luigi Rinaldi (2018)
Ana nel campo dei morti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2018)
L’esatta percezione – Nove racconti di Andrea Viscusi (2019)
Leucosya e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2019)
La Luna e l’Eden – Racconti fantastici di Laura Silvestri (2020)
Oggetti smarriti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2020)
Via d’uscita di Valentino Poppi (2021)
Il bar subito dopo e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2021)

Sito ufficiale dell’associazione: RiLL – Riflessi di Luce Lunare.

“Via d’uscita” di Valentino Poppi

Via d’uscita è l’antologia personale che l’associazione RiLL ha dedicato, nel 2021, a Valentino Poppi. Contiene undici racconti di genere al di là del reale (come direbbero dalle parti di RiLL) che spaziano dalla fantascienza pura al fantasy, passando talvolta anche per l’horror. Devo dire che, tra tutte le personali curate da RiLL che ho letto, questa è proprio quella che ha la varietà di (sotto)generi maggiore. Una caratteristica che ho gradito molto, perché non sapevo cosa aspettarmi ogni volta che iniziavo un nuovo racconto.

Tra le altre cose, Poppi è stato finalista al Premio Urania (anzi, ai premi, poiché si è piazzato sia nel concorso classico per romanzi che nello short per racconti) e ha vinto il Trofeo RiLL due volte, con i racconti Oggetti smarriti e Davanti allo specchio (che hanno dato poi i titoli alle antologie di RiLL, te ne ho già parlato e trovi i link a fine post). Insomma, la qualità della sua scrittura non si può dire non abbia portato risultati…

Come anticipato nella prefazione del volume, il titolo Via d’uscita è stato scelto perché la maggior parte dei protagonisti dei racconti cerca di fuggire da una situazione o da una difficoltà. L’esempio più immediato è quello de L’unica via d’uscita, dove un uomo cerca di scappare da un labirinto nel quale si è svegliato (a me è parso un bell’omaggio a Il cubo di Natali). Lo stesso accade in Un elfo dal sangue puro, anche se in questo caso la fuga del povero elfo è dal mondo intero. In Bimbi senza nome a cercare la “via d’uscita” è un bambino inseguito dal Gribbler (una specie di Slender Man) che vuole mangiarlo. Qui la realtà si sdoppia, divenendo onirica, e così anche le possibilità di salvezza: svegliarsi o scappare?

Un racconto che mi ha colpito molto per la capacità di ibridazione è stato Alarian della Valle. È davvero raro trovare un fantasy mischiato con la fantascienza. Un portale magico teletrasporta una creatura serpentiforme su un’astronave in viaggio nello spazio. La sensazione è quella di trovarsi con Smaug bloccato sulla Nostromo, per capirci. Qualcosa di totalmente inedito.

Come sempre non ti cito tutti i racconti, così da non toglierti il piacere della lettura, ma non posso non parlarti di Uno sguardo verso le stelle, che chiude l’antologia. È la storia più triste e nostalgica della raccolta ed è forse la mia preferita. Una riflessione sul concetto della vita, che cambia totalmente a seconda di chi la osserva e del tempo che ha a disposizione per farlo. Un racconto sulle scelte e le opportunità che, come sempre, qualcosa danno ma qualcosa, anche, tolgono.

Nell’intervista a fine volume, Poppi spiega di amare le storie che partono dal quotidiano e che vengono poi sconvolte dall’avvento dell’irreale. È una cosa che apprezzo molto anche io. Alla fine, la parte interessante è la reazione dell’uomo messo di fronte all’inspiegabile, più che l’inspiegabile di per sé.

Via d’uscita ha rappresentato un ottima fuga di almeno un paio d’ore, quindi sono evaso anche io, oltre ai protagonisti dei racconti. Credo proprio che mi procurerò il romanzo Vizi e tentazioni, che Poppi ha pubblicato con Robin Edizioni nel 2020. Poi ci sentiremo ancora.

Libri RiLL che ho letto:
Domani Forse Mai di Francesco Troccoli (2012)
La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2014)
Oscure Regioni – Racconti dell’Orrore Vol.I/II di Luigi Musolino (2014-2015)
La spada, il cuore, lo zaffiro di Antonella Mecenero (2016)
Tutto inizia da O e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV (2016)
Tra cielo e terra – Racconti fantastici di Davide Camparsi (2017)
Davanti allo specchio e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2017)
Oscuro Prossimo Venturo – Racconti di fantascienza di Luigi Rinaldi (2018)
Ana nel campo dei morti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2018)
L’esatta percezione – Nove racconti di Andrea Viscusi (2019)
Leucosya e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2019)
La Luna e l’Eden – Racconti fantastici di Laura Silvestri (2020)
Oggetti smarriti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2020)
Via d’uscita di Valentino Poppi (2021)

Sito ufficiale dell’associazione: RiLL – Riflessi di Luce Lunare.

“Domani Forse Mai” di Francesco Troccoli

Sta diventando ormai una sorta di tradizione: anche quest’anno sono andato al Lucca Comics e ho saccheggiato lo stand dell’associazione culturale RiLL… Oltre all’antologia del concorso letterario del 2021, Il bar subito dopo, e alla personale di Valentino Poppi, Via d’uscita (ti parlerò di entrambe più avanti), ho recuperato il romanzo breve di Davide Camparsi Tre di nessuno (su questo ci siamo già sentiti di recente) e una delle poche personali di RiLL che ancora non avevo letto: Domani Forse Mai di Francesco Troccoli. Un vero e proprio salto nel tempo (in tutti i sensi) sia per il tema che accompagna molti dei racconti contenuti in questa raccolta (il tempo, appunto), sia per il fatto che la stessa risalga al 2012, quindi la più datata raccolta di racconti di RiLL che abbia letto (le altre, come sempre, le trovi elencate a fine post).

As usual, non ho intenzione di “spoilerare” i contenuti, i racconti sono brevi e svelare troppo significherebbe toglierti tutto il piacere della lettura. Tuttavia ti dirò comunque qualcosa dei tre che sono stati i miei preferiti, tra i nove presenti.

Tempus Fugit. Il racconto che apre l’antologia, in assoluto quello che mi è piaciuto di più. Un amore vissuto a cavallo degli anni, un circolo vizioso che si instaura e che porta il protagonista a ripetere in eterno gli stessi… sto già dicendo troppo, mi fermo. Devo ancora capire se la storia tra Marco e Tanya sia una benedizione o una condanna, c’è una sorta di malinconia positiva tra le pagine della loro relazione.

Un caso dimenticato della Romagna Toscana. Zombie, politica e fanatismo religioso possono mescolarsi? A quanto pare sì, con un risultato volutamente grottesco e divertente. Tipo un Don Camillo weird, fantastico.

Il misterioso diario del giovane Piotr. Un racconto che mi ha riportato alle oniriche atmosfere circensi in stile Bradbury. Una sorta di Popolo dell’autunno (e affini), ma al gelo. Il diario di un malato in fin di vita che lavora in un circo “particolare” tra i ghiacci.

Ancora una volta la qualità dei libri RiLLici si conferma molto alta e io non posso che essere soddisfatto. Ho divorato Domani Forse Mai in un paio d’ore, il “tempo” è davvero volato (come volano le streghe, che tra queste pagine non mancano). So che Troccoli ha scritto altri racconti e romanzi, vedrò di recuperarli.

Libri RiLL che ho letto:
Domani Forse Mai di Francesco Troccoli (2012)
La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2014)
Oscure Regioni – Racconti dell’Orrore Vol.I/II di Luigi Musolino (2014-2015)
La spada, il cuore, lo zaffiro di Antonella Mecenero (2016)
Tutto inizia da O e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV (2016)
Tra cielo e terra – Racconti fantastici di Davide Camparsi (2017)
Davanti allo specchio e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2017)
Oscuro Prossimo Venturo – Racconti di fantascienza di Luigi Rinaldi (2018)
Ana nel campo dei morti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2018)
L’esatta percezione – Nove racconti di Andrea Viscusi (2019)
Leucosya e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2019)
La Luna e l’Eden – Racconti fantastici di Laura Silvestri (2020)
Oggetti smarriti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2020)

Sito ufficiale dell’associazione: RiLL – Riflessi di Luce Lunare.

“Tutto inizia da O e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” AA.VV.

Dodicesima antologia di RiLL che leggo (a fine post le trovi tutte), relativa alla XXII edizione del Trofeo (2016). All’interno di questa, quattordici racconti: i quattro primi classificati al concoroso letterario, i cinque racconti del premio Sfida (il premio “parallelo” organizzato da RiLL) e i cinque racconti scelti tra i concorsi letterari esteri gemellati con il Torneo (Premio Visiones, Aeon Award Contest, AHWA, Nova Short Story e James White Award). Un’antologia bella cicciotta, si parla di circa 200 pagine.

Dalla pubblicazione di Tutto inizia da O e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni sono trascorsi ben cinque anni e questo fa specie perché alcuni nomi di autori, nel frattempo, sono comparsi anche nelle successive antologie di RiLL che ho letto, e altri, addirittura, hanno pubblicato diversi libri. Insomma, una sensazione positiva legata a una passione per la scrittura non lasciata al caso, ma coltivata.

È questo il caso anche dello stesso Maurizio Ferrero, che vince la XXII edizione del Trofeo con Tutto inizia da O, un bel racconto costruito come una scatola cinese (o una matrioska, se preferisci). Ferrero ha vinto, poi, anche la XXIV edizione di RiLL, nel 2018, con Ana nel campo dei morti.
Idem per Luigi Rinaldi, terzo classificato con Prova di recupero (a mio parere il racconto più bello dell’intera antologia), ambientato in un “oscuro” futuro dove si compie una pericolosa epurazione della specie. Rinaldi ha pubblicato nel 2018, sempre con RiLL, una personale dal titolo – direi non a caso – Oscuro Prossimo Venturo – Racconti di fantascienza.
Al quinto posto La Commedia dell’Arte, di Francesco Nucera, che seguo da tempo e del quale dovrò decidermi a leggere il romanzo Nerd AntiZombie – Apocalisse a RozzAngeles (Nero Press).
E potrei andare ancora avanti, perchè tra i vincitori di Sfida c’è Massimiliano Malerba con RE Mida, un racconto molto divertente che vede le case prendere il posto delle automobili, al fine di far recuperare agli inquilini il tempo perso nel traffico. Anche Malerba ha pubblicato una personale con RiLL (seppure precedente a questa antologia), L’ostinato silenzio delle stelle, che vedrò di recuperare poiché è una delle poche che mi manca.

Mi fermo qui, ma potrei, appunto, continuare.
Quello che conta è che il ripetersi dei nomi sia indice di una qualità consolidata e confermata nel tempo. Una qualità che è una marchio ben distinguibile nelle antologie RiLL. Detta in altri termini, era un periodo un po’ “oscuro” anche per me, avevo poca voglia di leggere e ancor meno di scrivere. Non c’è nulla che guarsica meglio di un buon libro: questo lo è.

Libri RiLL che ho letto:
La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2014)
Oscure Regioni – Racconti dell’Orrore Vol.I/II di Luigi Musolino (2014-2015)
La spada, il cuore, lo zaffiro di Antonella Mecenero (2016)
Tutto inizia da O e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV (2016)
Tra cielo e terra – Racconti fantastici di Davide Camparsi (2017)
Davanti allo specchio e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2017)
Oscuro Prossimo Venturo – Racconti di fantascienza di Luigi Rinaldi (2018)
Ana nel campo dei morti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2018)
L’esatta percezione – Nove racconti di Andrea Viscusi (2019)
Leucosya e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2019)
La Luna e l’Eden – Racconti fantastici di Laura Silvestri (2020)
Oggetti smarriti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2020)

Sito ufficiale dell’associazione: RiLL – Riflessi di Luce Lunare.

“La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni” AA.VV.

Questa è l’undicesima antologia di RiLL che leggo (le altre le trovi a fine post), anche se la meno recente in ordine cronologico. È legata alla XX edizione del Trofeo, quella del 2014. Come sempre, all’interno, si trovano i racconti dei primi classificati al concoroso letterario (in questo caso, i primi cinque), quattro racconti del premio Sfida (il premio “parallelo” organizzato da RiLL) e quattro racconti dei concorsi letterari esteri gemellati con il Torneo (Premio Domingo Santos, Aeon Award Contest, Premio Nova e James White Award).

Premesso che, as usual, la qualità di tutti questi racconti è alterrima, sfrutto l’occasione del tempo passato (sette anni, sob) per dedicarmi alle tre storie che mi sono piaciute di più, senza nulla togliere alle altre (sia chiaro!).

La maledizione del Premio Di Biasio Agresti Salottolo Illiano De Scisciolo di Michele Piccolino (vincitore del Torneo). Un racconto divertente, spesso ironico, che parla di una maledizione (appunto) legata a un concorso letterario nel quale il presidente di giuria muore sempre.

Above® di Ilaria Tuti, una storia abbastanza struggente (di quelle che piacciono a me) e nostalgica sugli affetti umani. Senza spoilerare, la definirei una versione intimista ed emozionante di The island di Michael Bay. Credo che, a questo punto, dovrò iniziare a leggere i libri della Tuti. [L’ho poi fatto! In stile Marty McFly, compaio con questa nota e ti linko un post del futuro: Fiori sopra l’inferno].

La Cepuscolo degli Dei di Davide Carnevale. Anche qui c’è parecchia malinconia nell’aria, ma in questo caso è legata a un insolito rapporto uomo-macchina (anche se sarebbe meglio dire donna-astronave).

Bonus track (cioè quarto racconto che mi è piaciuto molto, per la critica sociale intelligente): La tessera di Luca Simioni. In un futuro alienato dall’assenza di lavoro (causa macchine), si ambisce a lavorare ed essere schiavi dei ritmi da ufficio. L’ho apprezzato perché centra in pieno il concetto base che, sia lavorando che non lavorando, riusciamo a creare una pessima società. Come dargli torto.

Ogni poco RiLL propone promozioni e sconti sulle antologie. Io ti consiglio di tenere la situazione monitorata, perché i racconti del Torneo sono sempre fantastici (non solo nel genere) e offrono uno spaccato reale di quello che sia la buona scrittura.

Libri RiLL che ho letto:
La Maledizione e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2014)
Oscure Regioni – Racconti dell’Orrore Vol.I/II di Luigi Musolino (2014-2015)
La spada, il cuore, lo zaffiro di Antonella Mecenero (2016)
Tra cielo e terra – Racconti fantastici di Davide Camparsi (2017)
Davanti allo specchio e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2017)
Oscuro Prossimo Venturo – Racconti di fantascienza di Luigi Rinaldi (2018)
Ana nel campo dei morti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2018)
L’esatta percezione – Nove racconti di Andrea Viscusi (2019)
Leucosya e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2019)
La Luna e l’Eden – Racconti fantastici di Laura Silvestri (2020)
Oggetti smarriti e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni AA.VV. (2020)

Sito ufficiale dell’associazione: RiLL – Riflessi di Luce Lunare.

“La Luna e l’Eden – Racconti fantastici” di Laura Silvestri

La Luna e l’Eden, di Laura Silvestri, è una raccolta di nove racconti fantastici (in tutti i sensi) che il Trofeo RiLL, con Acheron Books, ha pubblicato nel 2020 per la collana Memorie dal Futuro. Ogni anno, infatti, RiLL affianca all’antologia legata al premio letterario (collana Mondi Incantati) un’antologia  dedicata a un singolo autore che si è distinto per i risultati ottenuti nelle varie edizioni del Trofeo. [Ti ho già parlato di diverse antologie di RiLL, trovi l’elenco a fine post.] Laura Silvestri si è distinta parecchio, poiché è arrivata diverse volte tra i finalisti del concorso e, nel 2019, l’ha vinto con Leucosya. Peraltro, a essere precisi, ha vinto anche il premio speciale tra i quattro racconti vincitori di Sfida 2020, il concorso parallelo al Trofeo. Insomma, per farla breve, Laura Silvestri è una che vince.

Per questo, nel leggere La Luna e l’Eden, ho ritrovato molti racconti che avevo già letto nelle antologie RiLL degli ultimi quattro anni. Me li ricordavo (cosa stupefacente, considerata la mia memoria breve) in particolare per lo stile velatamente malinconico e riflessivo che li caratterizza. La fantascienza di Laura funge da ponte per trattare molti temi e scavare nell’animo umano, soprattutto in quello femminile.

Credo che il mio racconto preferito, in questo senso, sia Mila. Parla di una donna che sta andando a vendere qualcosa (non posso dirti cosa, per non spoilerare) e racchiude in poche pagine una serie infinita di grossi difetti/problemi/ingiustizie della nostra società. Dalla mercificazione del corpo alla diseguaglianza sociale, passando per la superficialità. È un racconto scintilla in grado di far scoppiare un incendio che divampa e va ben oltre la storia narrata.

Ho apprezzato molto anche il sapore nostalgico delle occasioni mancate in Chi c’è dietro di te?, un racconto che parla del coraggio di (non) compiere le scelte che vorremmo nel corso della vita. Di rimpianti che potevano essere evitati.
Non tutto è nostalgia, eh. Ci sono anche diversi racconti che sconfinano nella risata, come A casa del Diavolo (sì, il coinquilino del protagonista è proprio Lui) o La saggezza di Tamerlax (una tirannia del futuro ambientata in provincia di Roma).

Recupererò i romanzi pubblicati dalla Silvestri, perché la potenzialità sul lungo è evidente in Le lunghe ombre dell’Eden (il racconto più esteso della raccolta, 22 pagine).
Quindi ci risentiremo.

Libri RiLL di cui ti ho parlato:
Oscure Regioni – Racconti dell’Orrore Vol.I/II di Luigi Musolino (2014-2015)
La spada, il cuore, lo zaffiro di Antonella Mecenero (2016)
Tra cielo e terra – Racconti fantastici di Davide Camparsi (2017)
Davanti allo specchio e altri racconti dal Trofeo Rill e dintorni AA.VV. (2017)
Oscuro Prossimo Venturo – Racconti di fantascienza di Luigi Rinaldi (2018)
Ana nel campo dei morti e altri racconti dal Trofeo Rill e dintorni AA.VV. (2018)
L’esatta percezione – Nove racconti di Andrea Viscusi (2019)
Leucosya e altri racconti dal Trofeo Rill e dintorni AA.VV. (2019)
La Luna e l’Eden – Racconti fantastici di Laura Silvestri (2020)

Sito ufficiale dell’associazione: RiLL – Riflessi di Luce Lunare.

Recensione di “L’AMICO GIUSTO” di Marco Cesari — Il Trio del Mangialibro

Una bellissima recensione de L’amico giusto da parte de Il Trio del Mangialibro. Grazie.

“Da bambino bucavo la carta con i pennarelli scarichi. Sperando di resuscitarne la tonalità, insistevo nello stesso punto fino a consumare il foglio. Crescendo, ho capito che le emozioni e le esperienze non sono diverse dai pennarelli: dopo averle provate la prima volta, le successive non hanno mai la stessa forza, non importa quanto lo […]

via Recensione di “L’AMICO GIUSTO” di Marco Cesari — Il Trio del Mangialibro

“Puzza di morto a Villa Vistamare” di Patrizia Fortunati

Puzza di morto a Villa Vistamare è un romanzo umoristico. Non solo, è il primo romanzo umoristico che abbia mai letto (perlomeno che io ricordi). Quindi è necessaria un po’ di scuola, per non fare confusione…

Il romanzo umoristico è un genere letterario caratterizzato dalla presenza di umorismo. La principale caratteristica è quella di descrivere la realtà enfatizzandone alcune parti, facendone una vera e propria parodia che ha lo scopo di divertire il lettore, ma anche di farlo riflettere su un determinato aspetto della realtà. Per questo, questo genere si discosta dal romanzo comico che ha invece lo scopo unico di far divertire il lettore.
(da Wikipedia)

Detto in altri termini: la differenza tra un romanzo comico e uno umoristico è la stessa che passa tra Vacanze di Natale (aggiungi un anno a piacere) e Monty Python – Il senso della vita (o qualsiasi film dei Monty Python).
Fine della lezione.

Come ti avevo anticipato, parlandoti di Chi ha ucciso il Pret de Ratanà, Puzza di morto a Villa Vistamare è giunto in finale alla terza edizione del “Premio Letterario RTL 102.5 Mursia Romanzo Italiano”. Il merito di questo successo è dovuto sicuramente al grande pregio di cui ti ho acennato sopra: l’intelligenza. Già, perché l’autrice, Patrizia Fortunati (che ho avuto il piacere di conoscere) racconta sì di anche fratturate, dentiere volanti e rimbabimenti senili, ma senza mai perdere di vista il messaggio di positività e speranza che i “vecchi” di Villa Vistamare portano tatuato sulle loro rugose pelli. Non starò ora a spiegarti perché, in questo preciso momento storico, un messaggio del genere sia particolarmente importante (se non lo capisci da solo significa che sei molto più rincoglionito dei suddetti vecchi).

Come sempre della trama parliamo poco, altrimenti che gusto c’è.
Nella residenza per anziani Villa Vistamare, il conte Giovanni Alfonso Maria Visconte terzo della Smeraldina muore. E muore lasciando in eredità agli altri ospiti, come indicato in una lettera, due milioni di euro. La lettera viene però intercettata proprio dagli anziani che, temendo di non entrare in possesso del malloppo, iniziano a muoversi segretamente affinché le volontà del Conte vengano rispettate (ancor prima che ci sia modo di non farlo!). Ne seguono furti d’auto (rigorosamente con patente scaduta), incendi (da sigarette narcolettiche), scambi di persona, protesizzanti cadute e mille altre situazioni paradossali(ssime).

Con Puzza di morto a Villa Vistamare si ride, si ride tanto (forse conviene leggerlo su una comoda, così, per sicurezza idrica e scenografia adeguata), tuttavia quello che resta, appunto, è la consapevolezza di quanto ci piaccia e ci dovrà sempre piacere vedere il mondo attraverso l’ironica consapevolezza di chi ha vissuto più a lungo di noi. Di quanto sia, concedimi, “utile e necessario”. E, di nuovo, mi fermo qui.

Patrizia Fortunati non è alla sua prima opera (e si vede/legge), ha scritto diversi libri. Il suo primo romanzo, Marmellata di prugne, risale al 2013. Ne sono seguiti altri tra i quali Trecento secondi e Altrove. Qualcosa dovrò recuperarlo, per forza, magari Benni, Celestina e tre piani in ascensore che, essendo destinato ai ragazzi, mi aiuterà a mantenermi immortale e giovane come è stato fino ad ora.

“Antologia Delirio – Terni e Narni Horror Fest” AA.VV.

Un po’ di storia (mia, si intende).
Prima di arrivare a pubblicare L’amico giusto partecipavo a diversi concorsi letterari, in prevalenza horror. Essendo l’horror una letteratura “di genere” (e in quanto tale maltrattata) i concorsi a essa dedicati sono pochi e quelli organizzati bene ancora meno. Io ne ho “frequentati” parecchi, tra cui il FiPiLi Horror, l’Esecranda e, appunto, il premio letterario Terni Horror (ora Terni e Narni Horror Fest).
[Momento nostalgia per chi ricorda il Dylan Dog Horror Fest].
Nel 2018 mi è capitato di vincerlo (ex aequo con Roberto Ciardiello), il Terni Horror, motivo per il quale ho tra le mani questa bella antologia che contiene anche il mio racconto.

Due parole, veloci, sul Terni e Narni Horror Fest.
Nato dalla passione di pochi amici che amano l’horror, diviene nel giro di cinque/sei anni un punto di riferimento per tutti gli amanti del genere. È una manifestazione che, oltre al concorso letterario, si occupa anche di cinema e di tutto quello che gravita attorno all’orrore. Pur mantenendo le sue radici genuine (e questa a mio parere è la sua forza) attrae a sé nomi importanti: l’anno scorso la presidentessa di giuria era Paola Barbato e prima ancora il mitico, e purtroppo scomparso, Tullio Dobner (tu sai quanto io ami lo Stephen King tradotto magistralmente da Dobner).

L’Antologia Delirio – Terni e Narni Horror Fest, curata da Fabio Mundadori, raccoglie tutti i racconti che si sono piazzati nei primi tre posti dal 2016 al 2019, oltre a tutti i finalisti del 2019. Un totale di 24 racconti, per circa 270 pagine. Siccome sono un esteta e un superficiale devo anche spendere qualche riga per dirti che l’edizione è parecchio curata per quanto riguarda la qualità dei materiali. Questo non è scontato perché spesso i concorsi, causa fondi limitati, si trovano a dover ripiegare su edizioni dall’aspetto economico. Non è questo il caso: carta di pregio, bella copertina, fisicità importante.

Come spesso mi è più volte capitato di notare, anche leggendo antologie di altri concorsi (vedi Trofeo Rill, altro premio fantastico), i racconti hanno quell’originalità che manca alle “normali” raccolte che si trovano in libreria. È come se la necessità degli autori di trovare qualcosa di nuovo da dire li portasse a uscire dai normali canoni di genere per scoprire territori nuovi, inesplorati, che possono solo essere entusiasmanti per chi legge e desidera uscire dai binari. Io poi amo l’alternanza nello stile e nel sottogenere, quindi ho trovato pane per i miei denti. Ti dirò che, pur vestando il mio vracconto il migliove dell’inteva antologia (da leggere con tono da saccente letterato), anche quelli degli altri autori se la cavano piuttosto bene! (Umiltà, il mio più grande pregio).
Scherzi a parte, il livello è alto, leggendo un racconto preso a caso si fa fatica a capire se questo possa essere un vincitore o solo un finalista.

Purtroppo l’anno della vittoria non ho potuto essere presente alla premiazione e, con questo libro tra le mani, mi dispiace ancora di più. Che dire, se hai la passione per la scrittura (horror) il Terni e Narni Horror Fest è una buona occasione, se invece non scrivi… leggi l’antologia!

“Spiagge sospese” di Renata Bovara

Spiagge sospese, di Renata Bovara, si era piazzato nel 2018 tra i tre finalisti della seconda edizione del Premio Letterario “RTL 102.5 e Mursia Romanzo Italiano”, vinto successivamente* da Blowjim di Cavaciuti. Il romanzo è stato poi fortunatamente* (e meritatamente*) comunque pubblicato all’inizio di quest’anno. Mi è capitato tra le mani e quindi ora siamo qui.
*(Tre avverbi in dieci parole: a Stephen King sarà venuto un colpo).

Non vorrei svelarti troppo della trama. Primo perché, come sai, a me non piace raccontare le trame dei libri, secondo perché potrebbe indurti in errore nella valutazione di questo romanzo. Qualcosa comunque te la dirò, perché altrimenti a te, che sei un lettore medio di recensioni medie, se usciamo dal canone rischiamo ti venga un eczema da stress.

La marchesa Federica Macaluso muore, e muore all’inizio del romanzo. Lascia una figlia, una nipote e delle pronipoti. Tutte queste donne hanno, in qualche modo, qualcosa in “sospeso” con lei. La marchesa lascia, però, anche una vita di contrasti, amori, misteri. Lascia, in particolare, un segreto legato alla sua giovinezza che l’ha condizionata per tutta l’esistenza, anche durante un matrimonio, con il marchese appunto, che non sembra essere nato dall’amore. E sarà la marchesa stessa a sbrogliare la matassa della sua vita dal luogo in cui è finita dopo la morte. Un luogo, anche qui, sospeso, composto da ricordi e reinterpretazioni del vissuto della marchesa, mentre nel mondo “reale” le sue discendenti proseguiranno le loro vite, cercando di capire chi fosse davvero Federica Macaluso e quanto abbia in realtà inluenzato le loro vite.

Spiagge sospese è scritto molto bene, su questo non ci piove. Quello che si nota subito è l’eleganza e la raffinatezza (sai che non è da me utilizzare questi termini, ma tant’è) della costruzione della frase. Ma quello che ho ammirato ancora di più è che questa eleganza non sia legata a particolari virtuosismi lessicali o sbruffonerie: l’autrice usa infatti parole semplici, solo che le sa “abbinare” bene. È un po’ la differenza che intercorre tra chi, per dimostrare il proprio valore, deve spendere una sacco di soldi in marchi e abiti costosi (risultando spesso pacchiano) e chi, invece, ha una classe intrinseca che gli consente di essere elegante anche in mutande. Spero di aver reso l’idea.

Poi c’è questa cosa della sospensione che è azzeccatissima. Il romanzo È una sospensione. Da bambino partecipavo a dei pranzi domenicali estivi con i parenti (una tortura) che si concludevano immancabilmente con il pisolino del primo pomeriggio. E io ero lì, l’unico sveglio, ad aspettare succedesse qualcosa senza poter fare niente. Dormivano tutti, il sole picchiava di brutto, le strade erano deserte, non c’erano rumori. La giornata non era finita, io lo sapevo ma, per un certo tempo, non sarebbe successo nulla. Questo romanzo mi ha fatto sentire sospeso, come allora, in un’attesa diurna.

Spiagge sospese indaga la vita, il rimorso, le svolte mancate. Allo stesso tempo però butta anche un occhio su qualcosa che, la maggior parte dei lettori, non capirà. Ossia sulla vita stessa, che non è solo il sogno, ma è anche la normalità. Qualsiasi scelta porta a delle conseguenze, ed è solo vivendo che si arriverà a capire che il sogno non esiste, perché quello esiste solo nelle scelte mancate che, rimanendo estranee alla realtà, possono fingere di essere perfette.

Fermo restando che Spiagge sospese è destinato a un pubblico femminile e che io l’ho letto e compreso solo grazie alla mia incredibile sensibilità, intelligenza, arguzia, fascino, bellezza, ecc. ecc. (e modestia, e umiltà, ovviamente), credo, in definitiva, che questo romanzo sia il libro perfetto per mandare in brodo di giuggiole un plotone di casalinghe frustrate. Quelle incastrate in un matrimonio che non le soddisfa, che pensano a “come sarebbe potuta andare se..”. Le stesse che non riusciranno a vedere molto oltre la trama, attaccate alla superficie delle cose, perdendosi i contenuti, intente a cercare le similitudini con le loro tristi e inutili vite. Vedranno solo quello che vorranno vedere. Ed è un peccato, perché si perderanno molto.