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“Phantoms!” di Dean Koontz

Jennifer è un giovane medico e torna nella piccola cittadina di Snowfield insieme alla sorella minore Lisa, affidatale dopo la morte della madre. Entra in casa e trova la domestica morta, e blu. Presto le due ragazze scoprono di essere le uniche persone vive in tutta la città, gli altri abitanti o sono morti (in condizioni stravaganti) o scomparsi nel nulla. Jennifer sospetta un virus, un attacco batteriologico. Interviene lo sceriffo della contea vicina, con i suoi uomini. Il Male, l’Antico Nemico, si manifesta e le persone ricominciano a morire.

Phantoms! (1983) è il quarto romanzo che leggo di Dean Koontz e anche il migliore (per ora). In realtà potrei averlo già letto da “giovane” ma, grazie a un rincoglionimento galoppante, non ricordo. Ti dirò di più, non ricordo nemmeno il film con Ben Affleck che ne è stato tratto e che ho visto (di questo son sicuro), quindi la situazione è abbastanza grave. Dannazione, avevo appena festeggiato il mio primo indispensabile hater (vedi i commenti di L’urlo e il furore) e vedevo davanti a me un futuro radioso, invece pare sia pronto per la fossa!

Rispetto alle mie precedenti letture Koontziane, Phantoms! ha una struttura più complessa, personaggi più articolati (e numerosi) e una profondità maggiore. Ci sono alcune vicinanze con altre storie successive che trattano l’argomento del Male rappresentato in forma simile. L’inizio, per dire, ricorda Silent Hill (videogioco o film, quello che vuoi). L’Antico Nemico, che comunica tramite lo schermo di un computer, riporta alla memoria Sfera (il film almeno, il libro di Crichton, del 1987, non l’ho ancora letto). E poi, ovviamente, IT (1986). Insomma, di tutto si può accusare Koontz tranne che di aver copiato, anzi…

Ora non voglio anticiparti troppo, perché questo romanzo si divide fondamentalmente in due parti e spoilerare significherebbe ucciderne almeno una. Nella prima, infatti, regna il mistero, l’impossibilità di capire cosa stia avvenendo a Snowfield. Nella seconda il mistero è svelato e si deve combattere il Male (per come te lo sto descrivendo, non è svelato). Quello che mi è piaciuto, però, è anche la giustificazione che Konntz dà a questo Male, la sua vera origine, che io condivido del tutto (questa è per chi ha letto il libro).

Di Koontz ho sulla mensola Intensity, ma in arrivo anche Lampi, Incubi e La casa del tuono. Non credo che riuscirò mai a leggere tutta la sua produzione, dal momento che ha scritto 105 romanzi e non so quante raccolte di racconti, ma tu stai pur certo che per un po’ ti parlerò ancora di lui…

Libri che ho letto di Dean Koontz:
Il tunnel dell’orrore (1980)
Phantoms! (1983)
Cuore Nero (1992)
Il luogo delle ombre (2003)

“Gone Girl – L’amore bugiardo” di David Fincher

Quando dici “Fincher” tutti si aspettano di tornare a Seven o al Fight Club, e se questo non avviene il film diventa irrimediabilmente una merda. Ti dico subito che a me questo film è piaciuto, così lo sai e se stai cercando complicità nel tuo voler affossare un regista famoso per i suoi alti e bassi, vai a cercarla da un’altra parte. Certo, non è un titolo che resterà nella storia del cinema, ma è un buonissimo thriller con ottimi colpi di scena e una tensione sessuale che è sempre lì, latente.

Ho assolutamente sbagliato a mettermi a scrivere dopo due settimane dalla visione (dannati cotechini di Natale), non mi è più così fresco il ricordo, ma ci tenevo a parlare di Gone Girl perchè l’ho trovato molto completo. La trama si snoda in un crescendo coinvolgente, gli attori sono superlativi con un Ben Affleck che è sempre meglio (in tutta la prima parte ha la faccia come il culo) e Rosamund Pike che.. Cristo.. più è squilibrata più la vorresti!

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Devo ammettere che all’inizio ho avuto dei minuti di terrore, ho temuto si trattasse di una dannata storia romantica camuffata, ma per fortuna così non è. Avevo anche un’imbecille che rideva dietro le mie spalle e bisogna ricordare che i cretini al cinema sono buon segno in alcuni casi, quando i film diventano complessi le scimmie infatti iniziano a cercare la risata..

INCISO: tra la Pike e la Ratajkowski (l’amante, definita “miss vienimi sulle tette” dalla moglie del protagonista) l’unica certezza è che vorresti essere il marito incriminato.

Recensione breve poichè è difficile parlare di questo film senza rivelare dettagli importanti che rischiano di togliere il gusto della visione (anche perchè scrivo di fretta). Guardalo.