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“Rivelazioni” di Michael Crichton

Sto cercando di aprire questo post con una frase che non mi procuri un’istantanea accusa di sessismo. Ci sto provando, davvero. Ma, diciamolo, è impossibile pensare a Rivelazioni di Crichton senza ricordare Demi Moore che tenta di violentare Michael Douglas. Io, almeno, non ci riesco. In realtà la situazione è molto più complessa (ci arriveremo), ma del film omonimo (1994) di Barry Levinson ricordo solo questo. E non commenterò la cosa. No, no, no.
Ah, tra parentesi, ho visto recentemente Il metodo Kominsky su Netflix, con un fantastico Douglas settantacinquenne (copia carbone del padre Kirk), e te lo consiglio di cuore.

La trama di Rivelazioni è nota.
Tom Sanders è un importante dirigente d’azienda che, durante una fusione, viene scavalcato da una sua ex fiamma, Meredith Johnson. Lei diventa il suo capo e lo desidera ancora, tanto da attrarlo in ufficio e saltargli addosso. Tom all’inizio cede, poi pensa alla moglie e ai figli e si tira indietro. Meredith si incazza come una biscia e cerca di farlo licenziare, accusandolo di molestie sessuali e violenza. Segue un complicato plot digital-sessual-industriale che non ti svelo per tenerti sulla corda e non spoilerare. Sappi solo che ci sono dietro anche parecchio spionaggio e strategie di business, non solo sesso.

Come anticipavo, in questo caso, la violenza vera e propria non avviene (è difficile che, fisicamente, una donna possa violentare un uomo), ma è la violenza psicologica del ricatto sessuale ad essere protagonista. Oltre, ovviamente, a tutto il meccanismo che gira intorno al preconcetto (virile) per cui l’uomo non possa subire un ricatto simile da una donna. Siamo negli anni Novanta, eh, meglio ricordarlo. Cioè, intendo, da allora ne abbiamo viste di cose…

Crichton ci vede lungo come al solito – anche al di fuori dell’ambito fantascientifico – e anticipa una tematica che sarà sempre più discussa negli anni a venire (fino a diventare, oggi, dominante). Il sesso come arma, come ricatto. Il diritto che si ingigantisce a dismisura, fino a diventare un mezzo di estorsione vero e proprio. La doppia lama, insomma.

C’è un passaggio breve, nel romanzo, che mi è piaciuto molto. Non ricordo chi, mi pare una superiore di Tom, racconta di come l’attuale marito (e collega) le abbia chiesto di uscire cinque volte prima che lei accettasse, anni prima. È il marito stesso ad aver poi ammesso, con lei, che se la situazione si fosse verificata in tempi più recenti, avrebbe desistito dopo il primo rifiuto, per timore di avere problemi sul lavoro. Ecco, è una buona sintesi degli eccessi a cui si è arrivati. Ma mi fermo qui, non voglio aprire un dibattito.

Ho iniziato a leggere Rivelazioni perché, in questo periodo, sono parecchio impegnato e desideravo un librone (460 pagine) da portare avanti per un po’. Crichton mi ha fregato anche questa volta. Ho letto di notte, fuori dalla doccia, nelle pause degli allenamenti. E conoscevo anche la storia e come sarebbe andata a finire…

Libri che ho letto di Michael Crichton:
Andromeda (1969)
Il terminale uomo (1972)
La grande rapina al treno (1975)
Mangiatori di morte (1976)
Congo (1980)
Sfera (1987)
Jurassic Park (1990)
Sol levante (1992)
Rivelazioni (1994)
Next (2006)
L’isola dei pirati (2009)

“Sfera” di Michael Crichton

Sfera è il quarto romanzo di Michael Crichton che leggo. Sto procedendo in un ordine abbastanza casuale anche se, a voler essere pignolo (e forse anche un po’ psicopatico, ma la cosa non mi spaventa), dovrei cominciare dall’inizio, cioè dai romanzi che Crichton ha scritto con lo pseudonimo di John Lange (il primo, del 1966, è Non previsto dal computer). Ciò per dire che, come forse ti ho già anticipato, intendo leggerli tutti e Sfera non ha fatto altro che rafforzare questa mia convinzione.

A differenza di Jurassic Park, del quale avevo già visto il film di Spielberg (bello, ma comunque inferiore al romanzo), con Sfera sono partito a mente abbastanza libera. L’abbastanza è d’obbligo perché, in realtà, anche da questo libro è stato tratto un film, omonimo, nel 1998 (di Barry Levinson con Dustin Hoffman, Samuel Lee Jackson e Sharon Stone) del quale però non ho mai visto la fine. Non perché non fosse coinvolgente, capiamoci, quanto perché lo mandano sempre e solo su Rete 4 e ciò si traduce o in dieci ore di pubblicità (fascia pomeridiana) o nel fare l’alba con i Bellissimi che iniziano regolarmente a mezzanotte (e il film dura qualcosa come due ore e mezza). Comunque, ora, lo recupererò di certo.

Della trama non posso dire molto perché, dopo il primo centinaio di pagine (su circa 380), i colpi di scena si susseguono e ti darei troppe anticipazioni (tradotto nel fichese moderno: spoilererei).
A trecento metri di profondità, sul fondo del Pacifico meridionale, viene trovata una gigantesca astronave, precipitata almeno da trecento anni. Sul posto vengono inviati, oltre ai consueti elementi dell’esercito/marina, un gruppo selezionato di scienziati. Tra questi c’è lo psicologo Norman, incaricato di controllare il benessere “interiore” dei membri della spedizione (è lui il punto di vista del lettore), il matematico Harry e la biologa Beth. Presto si scopre che l’astronave non è extraterrestre ma americana, costruita con una tecnologia ancora sconosciuta, e che al suo interno contiene un oggetto “raccattato” probabilmente nello spazio, cioè una misteriosa sfera. Mi fermo qui.

Un libro stupendo, che ho letto in nove giorni solo perché in questo periodo sono molto incasinato, ma che altrimenti mi avrebbe tenuto incollato dalla prima all’ultima pagina. Come sempre nella narrativa di Crichton a essere potente non è solo la storia, ma anche tutto quello che l’autore inserisce per rendere verosimile quanto accade. La scenografia è scientifica, documentata e ricostruita con criterio.
Ti faccio qualche esempio.
Il gruppo di scienziati deve, ovviamente, trasferirsi a vivere in strutture costruite sul fondale oceanico. Crichton ti spiega cosa succede al corpo umano a quella pressione, come si compensa l’ossigeno e tutta la procedura di decompressione. L’astronave sembra essere transitata vicino a un buco nero. Crichton ti spiega quali sono le leggi che regolano lo spazio-tempo al variare della gravità e della velocità dei pianeti. La sfera comunica in un sistema numerico. Crichton illustra i vari tipi di codice matematico, dal più complesso fino al binario. Essendo poi il protagonista uno psicologo, Crichton espone quelle che sono le basi della psicologia… e via dicendo.
La cosa incredibile è che non risulta mai noioso o pesante, le informazioni sono così intrecciate alla narrazione da divenirne parte integrante (era così anche con i dinosauri).

È puro intrattenimento, chiaro, ma è intrattenimento intelligente. Ho già recuperato Next, Congo, Punto critico e La grande rapina al treno. Non mi fermerò.

Libri che ho letto di Michael Crichton:
Mangiatori di morte (1976)
Sfera (1987)
Jurassic Park (1990)
Sol levante (1992)