Next di Michael Crichton

“Next” di Michael Crichton

È davvero difficile parlarti di questo romanzo di Michael Crichton, non so proprio da che parte cominciare. Ma, dovendo partire, facciamolo da una disambiguazione: Next (2006) non ha nulla a che vedere con l’omonimo film del 2007 interpretato da Nicolas Cage (ispirato, invece, a un racconto di Philip K. Dick), così non facciamo confusione. Anche perché di confusione ce n’è già abbastanza nella trama, dove si incrociano le storie di moltissimi personaggi (e altrettanti nomi da ricordare) in una sorta di Magnolia letterario della biogenetica. Next sembra essere quasi un esperimento di Crichton, che abbandona la linearità che lo contraddistingue per buttarsi in una denuncia satirico-thriller-grottesca della moderna “tratta” dei geni (le sequenze di DNA, non i geni delle lampade).

Wikipedia ti offre un riassunto della trama abbastanza comprensibile, ma forzatamente semplificato e ridotto all’osso. La verità è che per tutto il romanzo non riesci a capire dove ti stia portando l’autore. Ci sono scimmie parlanti, grosse corporation farmaceutiche, università arriviste, furti di proprietà corporali a fini di studio/lucro (ossa, sangue e simili), pappagalli parlanti (con costrutti sintattici, si intende), invecchiamenti precoci, fughe da “cacciatori di taglie cellulari” e così via. Per farla breve: un gran casino.

Una volta terminato Next – che paraltro è lungo ben 480 pagine – hai chiaro cosa intendesse fare Crichton (cioè denunciare la selvaggia brevettazione dei geni) tuttavia ti resta davvero poco dall’esperienza come lettore. La parte più interessante del libro sono le note in coda, nelle quali lo scrittore spiega quale sia la situazione, perlomeno negli USA, riguardo al commercio e alla detenzione dei diritti sui geni e sulle cellule umane. Un argomento poco noto per chi non sia americano e ancor meno per i non addetti al settore, ma che in realtà ci riguarda tutti. E non stiamo nemmeno parlando di brevetti sui vaccini, di quelli ormai qualcosa ne sappiamo, ma di brevetti su parti del DNA. Crichton fa un paragone molto comprensibile: è come se stessero brevettando una parte del corpo umano, ad esempio il naso (quindi qualcosa di presente in natura, non un prodotto dell’uomo), e poi ti costringessero a pagare dei diritti per tutto ciò che lo riguardi (indossare occhiali, annusare un piatto di lasagne…). Ovviamente brevettare un gene implica un successivo blocco della ricerca, poiché troppo dispendiosa in diritti. Non mi addentro oltre, non mi pare il periodo storico adatto, che poi rischiamo che arrivino a commentare le scimmie urlatrici anziché quelle parlanti…

Mi è piaciuto Next? Nì. È molto buona l’intenzione, ma la storia è davvero troppo dispersiva. Crichton scrive così bene da riuscire comunque a fartela leggere, poiché le singole sottotrame risultano scorrevoli e interessanti. Tuttavia, se non hai mai letto nulla di questo autore, NON COMINCIARE DA NEXT.

Libri che ho letto di Michael Crichton:
Il terminale uomo (1972)
La grande rapina al treno (1975)
Mangiatori di morte (1976)
Congo (1980)
Sfera (1987)
Jurassic Park (1990)
Sol levante (1992)
Next (2006)
L’isola dei pirati (2009)

4 pensieri riguardo ““Next” di Michael Crichton”

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