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“Ghost” di Richard Matheson

Matheson non mi ha deluso nemmeno questa volta, te lo dico subito.

Ghost è la classica storia che parla di una casa infestata.
Una coppia si trasferisce per qualche giorno in una villa sulla spiaggia, come ultimo tentativo per recuperare un rapporto mandato in crisi dall’infedeltà di lui. È proprio qui che il fedifrago si trova ad avere che fare con il fantasma di una donna sempre arrapata (concedimi il termine) e pronta a saltargli addosso ogni volta che la compagna si addormenta o esce per una passeggiata. Mi fermo.

La trama è davvero molto semplice, come puoi intuire, d’altra parte il romanzo è abbastanza breve (circa 200 pagine). La novità risiede nell’indagine approfondita delle dinamiche del rapporto di coppia tra i due “vacanzieri” e, soprattutto, nella presenza di un erotismo molto forte e spinto che in Matheson non avevo mai riscontrato. C’è parecchio sesso, per farla breve.

Ghost ha qualcosa del romanzo gotico, ma è più leggero. Ricorda L’incubo di Hill House, ma non ti stufa. È un Poltergeist (o, meglio, un Entity, ma te lo ricordi quel film?) con una coniglietta di Playboy.

E il bambino in copertina – quello che sbircia dalla finestra, per capirci – chi è? Cosa c’entra? Assolutamente nulla, non c’è nessun bambino. Mi sono sempre chiesto quale sia la logica che guida gli editori nella scelta delle immagini da mostrare in copertina: tuttora, per me, rimane un mistero.

Di Matheson ho ancora da leggere il terzo e quarto volume di Tutti i racconti e il resoconto di guerra I ragazzi della morte. A presto, quindi.

Libri che ho letto di Richard Matheson:
Io sono leggenda (1954)
Tre millimetri al giorno (1956)
Io sono Helen Driscoll (1958)
La casa d’inferno (1971)
Ghost (1982)
Tutti i racconti Vol. 1 1950-1953 (2013)
Tutti i racconti Vol. 2 1954-1959 (2013)

“Una geografia delle tenebre” di Davide Camparsi

Ho conosciuto Davide Camparsi attraverso la bella antologia Tra cielo e terra – Racconti fantastici (pubblicata dall’Associazione RiLL), poi l’ho riletto con Tre di nessuno (ed. Il Foglio), un romanzo breve che mi è piaciuto molto. Così, nel vedere ripubblicata da Weird Book un’altra sua antologia – Una geografia delle tenebre, appunto – non ci ho pensato due volte…

Ancora una volta Camparsi mi ha colpito positivamente e mi ha anche sorpreso con tematiche ben diverse da quelle precedenti (o antecedenti, guardando la cronologia di pubblicazione, ma non facciamo i pignoli).

Quello che mi piace di questo autore è lo stile, semplice e immediato, “asciutto”, si direbbe, nel gergo tecnico. Poche parole, sempre efficaci, per far passare i concetti, e nessun inutile orpello. Trovare autori privi di ridondanza non è per niente semplice, specie nell’horror che si presta a descrizioni interminabili e spesso, diciamolo, noiose. Ecco, Camparsi ci sa fare, ti porta nel cuore della situazione, del personaggio, dell’emozione, senza mai farti perdere la strada durante il percorso (in altri termini: senza farti sbadigliare). Questo è molto importante per non compromettere la sospensione dell’incredulità, soprattutto in un genere nel quale, per forza di cose, è messa a dura prova.
E fino a qui tutto regolare, si tratta del Camparsi che già conoscevo…

Tuttavia, rispetto agli altri suoi lavori che ho letto, Una geografia delle tenebre si presenta come una raccolta di racconti estremamente cupa. Con chiare ispirazioni lovecraftiane, parla di un Male che travalica i confini della pagina e invade autore e lettore. È un’oscurita profonda, contagiosa, che proviene da forze antiche, divinità di altre ere. È – concedimi la citazione – un “seme della follia” che lo scrittore pianta nel lettore, come un carpenteriano Sutter Cane (e guarda lì che, in un modo o nell’altro, torniamo a Lovecraft).

In questo periodo, nel quale ho poca voglia di leggere e anche di scrivere, Camparsi è riuscito a far brillare una buia scintilla di tenebra dentro di me. Devo ringraziarlo.
Non posso, però, chiudere questo post senza farti notare la bellezza della copertina, opera di Alessandro Amoruso.

“La casa del tuono” di Dean R. Koontz

La casa del tuono è una grotta dove quattro ragazzi di una confraternita universitaria hanno ucciso un aspirante “confratello”, dopo averlo picchiato e seviziato davanti alla fidanzata, Susan. Trascorsi tredici anni Susan, che nel frattempo si è rifatta una vita, ha un incidente d’auto e si risveglia in ospedale dopo diversi giorni di coma. Sarebbe tutto “normale” se non fosse che, camuffati tra i pazienti e gli infermieri, Susan riconosce i quattro assassini, ancora giovani e, soprattutto, ancora vivi, nonostante fossero morti tutti poco dopo aver commesso il crimine. Susan non ha dimenticato che, quella sera, i quattro le avevano promesso di ucciderla, e non lo hanno dimenticato neanche loro…

Non posso dirti molto di questo romanzo di Koontz senza svelare particolari compromettenti, farò quel che riesco. È principalmente un thriller/horror ospedaliero, dal momento che la maggior parte della trama si svolge tra le mura del reparto dove la protagonista è impegnata a recuperare le forze e la memoria. Non solo però, nella parte finale la scena si sposta all’esterno e, nel giro di cinquanta pagine, la situazione si ribalta diverse volte mandandoti in confusione mentale esattamente come Susan.

Il finale (non spoilero) è talmente diverso da quanto ti aspetti da far crollare qualsiasi critica avessi iniziato a sollevare durante la lettura. Per dirne una: la somiglianza iniziale con il racconto A volte ritornano (dall’omonima raccolta) di Stephen King decade, per fortuna, lasciando spazio a un’idea originale. Tutto si spiega, in una apprezzabile narrativa classicamente anni ottanta.

Che dire, Koontz mi piace, questo è il quinto suo libro che leggo ed è anche quello che, nella cronologia dell’autore, precede il bellissimo Phantoms!. In questo caso si parla di una storia molto più semplice, ma non per questo meno divertente. 300 pagine che scivolano via veloci.
Curiosità: la prima edizione de La casa del tuono è del 1982, Koontz la scrive sotto lo pseudonimo (uno dei tanti) di Leigh Nichols.

Libri che ho letto di Dean Koontz:
Il tunnel dell’orrore (1980)
La casa del tuono (1982)
Phantoms! (1983)
Cuore Nero (1992)
Il luogo delle ombre (2003)