“Ninna nanna” di Chuck Palahniuk

Di Palahniuk ho letto quasi tutto, mi mancano giusto gli ultimi libri usciti, ma per quanto riguarda i masterpiece posso tranquillamente dire di non essermi perso nulla. Purtroppo l’inizio della mia passione per questo scrittore risale a ben prima che decidessi di aprire il blog, quindi non ti ho parlato di molti suoi lavori per ovvie questioni cronologiche, ma sotto troverai comunque un elenco sia di ciò di cui ho scritto che di quello che, ahitè, ho letto precedentemente.

Ninna nanna è il quinto romanzo di Chuck e, te lo dico subito, non mi è piaciuto. Ammetto di essermici dedicato in condizioni di scarsa concentrazione (peregrinando tra i rifugi delle Dolomiti) e questa può essere una mia colpa, ma è l’unica. Mi aspettavo molto, anzi, moltissimo da questo libro e il perché è presto spiegato: i primi quattro romanzi di Palahniuk sono in assoluto i miei (suoi) preferiti, e Ninna nanna veniva subito dopo.

La (confusionaria) trama parla di neonati che muoiono nella culla senza un’apparente causa. La causa però c’è e dipende dalla lettura di una particolare filastrocca contenuta in un libro per bambini, che procura morte istantanea. Quattro personaggi si lanciano nell’impresa di distruggere i volumi rimanenti, ognuno di questi disperati ha le proprie motivazioni, i propri problemi e segreti. Inoltre possedere la filastrocca della morte istantanea darebbe un enorme potere a chiunque…

Quello che mi fa salvare questo romanzo è lo stile di scrittura, secco e tagliente, caratteristico del Chuck delle origini, ma è anche l’unica cosa che salvo. Proprio perché il romanzo mi avrebbe accompagnato durante il mio girovagare, cercavo qualcosa che mi invogliasse alla lettura, che mi incuriosisse spingendomi a voltare pagina. Invece la storia è di una noia mortale, soporifera. 50% stile – 0% trama, i conti non tornano. Peccato.

Era da parecchio che non leggevo Palahniuk proprio per le ultime delusioni, ma non demordo. Ho già sullo scaffale Portland souvenir (so già che qui non ci saranno colpi di scena, è praticamente una guida) e la raccolta di racconti Romance. Spero in meglio, ben sapendo che chi vive sperando…

Libri che ho letto di Chuck Palahniuk:
Fight Club (1996)
Survivor (1999)
Invisible Monsters (1999)
Soffocare (2001)
Ninna nanna (2002)
Diary (2003)
La scimmia pensa, la scimmia fa. (2004)
Cavie (2005)
Rabbia. Una biografia orale di Buster Casey (2007)
Gang Bang (2008)
Pigmeo (2009)
Senza veli (2010)
Dannazione (2011)
Sventura (2013)

8 pensieri riguardo ““Ninna nanna” di Chuck Palahniuk”

  1. Ti avevo già detto che sono una malata di Palahniuk? E che dopo Pigmeo ho avuto un blocco? No sbaglio ho letto Senza Veli ma poi basta. Banale dirti che ho amato Survivor e Soffocare? Anche Diary mi è piaciuto molto.

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    1. Soffocare è il mio libro di Palahniuk preferito, seguito proprio da SurvivorPigmeo l’ho trovato complicato all’inizio, ma abbastanza geniale quando cominci ad entrare nel suo linguaggio. Devo dirti che anche Gang Bang, per quanto estremamente semplice, si fa leggere, se non altro per le gag divertenti. Della trilogia invece mi manca l’ultimo, forse perché il secondo mi ha annoiato. Speriamo per il futuro, sono un pochino deluso ultimamente.

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      1. Gang Bang l’ho letto non è male ma molto distante da Soffocare..quindi mi consigli di riprendere in mano Pigmeo? Avevo anche pensato di leggerlo in inglese magari suonava meno stupido, ma non so se sono all’altezza..sai qual’é un altro autore che mi incuriosisce ma non ho mai letto nulla e non saprei da dove partire? David Foster Wallace tu hai letto qualcosa di suo?

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        1. Pigmeo è un po’ come quando cerchi di comunicare con qualcuno che non conosce la tua lingua e che ti costringe a rispolverare un inglese ammuffito dall’inutilizzo, all’inizio fai molta fatica, poi piano piano… Proprio per la conoscenza che ho io dell’inglese non lo leggerei in lingua originale, è già abbastanza complesso in italiano. Però, appunto, dipende da quanto mastichi tu la lingua…

          Di Wallace avevo iniziato Infinite Jest, ma a pagina 150 mi sono dovuto fermare. È lì, sulla mensola dei “ci riproverò”. Ma è lì perché è considerato un capolavoro e devo capire come mai, se fosse un libro sconosciuto non ci penserei nemmeno a ricominciare, l’ho trovato di una noia mortale. E, intendo, uno dei libri più noiosi che abbia mai affrontato. Considera che nella mia vita avrò abbandonato la lettura di meno di 5/10 libri, di solito mi forzo, ma è stato impossibile.

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