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“Investire senza trappole” di Costantino Forgione

Come far crescere i propri risparmi difendendosi dalle banche e dai tranelli della finanza.

Ho scoperto Costantino Forgione e il suo Investire senza trappole grazie al superconsigliatissimo podcast di Riccardo Spada The Bull (QUI, peraltro, ti ho parlato anche del suo libro). Forgione, oltre a essere l’autore di questo libro, é anche un consulente finanziario con decenni di esperienza nel mondo della finanza. Forse, proprio per la professione dell’autore, Investire senza trappole è leggermente diverso dai testi di finanza dei quali ti ho parlato fino ad ora, poiché non è focalizzato sull’insegnarti come distribuire i tuoi investimenti, quanto a farti capire che fine hanno fatto i tuoi soldi se li hai investiti come li investe di solito l’italiano medio (cioè in banca). Il sottotitolo (che scopro ora si chiami anche esergo) che ti ho riportato sopra offre un ottimo e sincero riassunto dei contenuti.

Quindi, chiariamolo, non troverai qui un’indicazione sulle differenziazioni o sui ribilanciamenti da effettuare con il tuo patrimonio, così come non troverai comparazioni tra ETF o studi statistici sui mercati, perlomeno non in modo approfondito. Forgione punta dritto a farti correggere la rotta se, come molti, ti sei affidato al tuo consulente bancario per amministrare il tuo patrimonio. Ti elenca quindi tutti i costi nascosti che le banche infilano negli strumenti finanziari che, con falso disinteresse, ti sottopongono appena ne hanno l’occasione. Oltre a questo, ti spiega perché il classico italico investimento nel mattone e nel BTP non sia poi questa grande strategia di successo e, anzi, rappresenti un forte rischio per il tuo patrimonio.

Devo dirti la verità, non ho trovato nulla che già non sapessi in questo libro, ma questo non significa che non lo ritenga comunque un libro molto utile e intelligente. Semplicemente, non sono il target di riferimento, il lettore al quale è indirizzato. Perché, come sai, io mi sbatto parecchio: leggo molto, ascolto molto, guardo molti video. Ho investito, investo e investirò tanto tempo in educazione finanziaria. Sono lonanto anni luce dall’enorme preparazione di Forgione, ma lo sono ormai altrettanto da quella dell’italiano medio. E non perché io sia più sveglio degli altri (oddio…) quanto perché, appunto, mi sbatto, cosa che in molti non hanno voglia di fare, preferendo scrollare i reel di Instagram per poi piangere a fine mese e accusare l’Universo, il Fato e il Dottor Octopus per le proprie disgrazie economiche.

Ecco, per tutti questi, per l’appunto, ci sarebbe la strada del consulente finanziario indipendente, che Forgione illustra bene spiegando anche le differenze tra i vari tipi di consulenti esistenti. Ma l’italiano medio, come sempre, preferisce non pagare la parcella di un esperto perché il servizio offerto dalla banca è gratis (ah ah ah). Ah, i numeri, questo eterno nemico, dalle elementari fino alla lapide…

Dai, ho finito. Se senti un po’ di acredine in quel che scrivo è perché rilevo costantemente quanto detto sopra in tutte le discussioni che ho con parenti/amici/conoscenti riguardo la finanza personale. Non hanno mai tempo di informarsi, non hanno voglia, c’è sempre qualcosa da fare, la vita è una sola, eccetera eccetera eccetera… Preferiscono lavorare otto ore al giorno, perché fare lavorare i soldi è troppo noioso. Ci penseranno più avanti, quando avranno tempo. Auguri.

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie e/o personali:
Come trattare gli altri e farseli amici di Dale Carnegie (1936)
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Giocati dal caso di Nassim Nicholas Taleb (2001)
Pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman (2011)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Il metodo Warren Buffett di Robert G. Hagstrom (1994 aggiornato 2014)
Soldi. Domina il gioco di Anthony Robbins (2015)
Il piccolo libro dell’investimento di John C. Bogle (2017)
Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam (2018)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)
La psicologia dei soldi di Morgan Housel (2020)
L’economista sul tapis roulant di Luciano Canova (2023)
Investire senza trappole di Costantino Forgione (2023)
Sei già ricco ma non lo sai di Riccardo Spada (2024)

“Soldi. Domina il gioco” di Anthony Robbins

Su Soldi, Domina il gioco le aspettative erano molto alte. Altissime, direi. Questo perché è un libro che si trova citato un po’ ovunque dai divulgatori della finanza personale. Si presentava, quindi, come una sorta di testo rivelatore, una di quelle cose che leggi e che ti cambiano la vita. Spoiler alert: non me l’ha cambiata. Ma andiamo per punti.

L’autore, da noi, potrebbe risultare abbastanza sconosciuto, perlomeno ai non addetti ai lavori. Anthony “Tony” Robbins è un life coach, saggista, formatore e motivatore americano. Potresti aver visto quest’uomo da 600 milioni di dollari (sì, è il suo patrimonio stimato) nell’ascensore insieme a Jack Balck in Amore a prima svista, dove interpretava sé stesso. Hai presente? Quel film sul modernissimo tema del “grasso è bello” (e non “grasso è la prima causa di morte insieme al cancro”). Ecco, era lui. Ritenuto un guru, soprattutto dagli americani che sono un po’ faciloni, Robbins riempie da anni le sale congressi e possiede diverse aziende (molte delle quali filantropiche, c’è da dirlo) che, tra un pasto regalato e l’altro, mirano ad aiutarti a cambiare la tua vita con la forza del tuo pensiero positivo e una buona organizzazione.

Le 600 lunghe, e un po’ prolisse, pagine di Soldi, Domina il gioco contengono un ottimo riassunto delle regole base della finanza personale (risparmia, investi, ecc.), diverse interviste ai giganti della finanza mondiale (Warren Buffett, Ray Dalio, David Swensen, Charles Schwab e molti altri) e qualche segretissima rivelazione, come la composizione dell’All Weather Portfolio.

Mi senti scettico, vero? Sì, ci sto provando a non esserlo perché, in fondo, questo non è un cattivo libro. Solo che dovrebbe essere il primo che tu leggi sulla finanza personale. Quando ne hai già letti un po’, invece, non presenta tutte queste novità. Il tono di Robbins, tanto efficace sugli americani, tende a irritarmi parecchio. Lasciamo da parte l’autocelebrazione che, volendo, ci sta. In fondo è vero che Robbins dona milioni di dollari ai bisognosi e questo gli fa molto onore: potrà anche vantarsene e io non gliene faccio una colpa (alla fine, l’altruismo è solo un narcisismo utile alla società tutta, quindi nulla da dire, farei così anche io, se fossi in lui). Quello che proprio non reggo è lo stile espositivo da imbonitore televisivo. Hai presente? “Ora ti dirò quella cosa così importante che ti cambierà la vita e quando la saprai vedrai tutto con occhi diversi. Finito il capitolo avrai la risposta alla domanda e nel prossimo saprò anche dirti cosa fare per tutto il resto. Quando hanno detto a me questa cosa non stavo più nella pelle per la voglia di dirla a tutti gli altri e ora tu sarai il primo a conoscere questo segreto. Sei pronto? Perché io sono pronto a cambiarti la vita…” CAZZO, NON GIRARCI INTORNO, DILLA ‘STA COSA! Eh no, perché se poi la dici subito finisce che il libro anziché avere 600 pagine ne ha 300.

Detto questo, le informazioni che offre sulla finanza personale, come dicevo, sono valide e corrette, anche se un po’ “americane”. È interessante anche la parte dedicata alle interviste dei big. Già, perché Robbins in America è davvero uno che si può fare aprire tutte le porte. Tutti vogliono parlare con Robbins, tutti lo ascoltano. È stato il coach di tre Presidenti USA, non una cosa comune.
Effettivamente ha una capacità espositiva notevole, anche nello spiegare i concetti un po’ più complessi, su questo non si discute.

Insomma, te lo consiglio? Sì, se sei ai primi libri sull’argomento o se cerchi una lettura di ripasso. Tieni però ben presente che ci troverai tanti “grazie al cazzo”, cioè quei consigli per risparmiare (tipo: non comprare auto di lusso se vuoi risparmiare di più) che, senza mezzi termini, vanno bene per gli idioti che non riescono a gestire le proprie finanze perché vivono fingendo di avere più di quanto possano permettersi (apparenza da social, per capirci). Ma gli idioti sono tanti, anzi, sono la maggioranza, quindi non si può certo accusare Robbins per questo…

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie e/o personali:
Come trattare gli altri e farseli amici di Dale Carnegie (1936)
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Giocati dal caso di Nassim Nicholas Taleb (2001)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Il metodo Warren Buffett di Robert G. Hagstrom (1994 aggiornato 2014)
Soldi. Domina il gioco di Anthony Robbins (2015)
Il piccolo libro dell’investimento di John C. Bogle (2017)
Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam (2018)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)
La psicologia dei soldi di Morgan Housel (2020)
L’economista sul tapis roulant di Luciano Canova (2023)
Sei già ricco ma non lo sai di Riccardo Spada (2024)

“Sei già ricco ma non lo sai” di Riccardo Spada

Pensavi di esserti liberato del mio studio sulla finanza personale, eh? In effetti te ne ho dato modo, l’ultimo post su un libro riguardante questo tema risale a maggio dell’anno scorso (ho controllato). Non è che nel frattempo io non mi sia dedicato all’argomento, solo che mi sono spostato dal cartaceo all’audiovisivo, tutto qui. Anzi, è proprio da Youtube che devo partire per spiegarti come sono arrivato a Sei già ricco ma non lo sai di Riccardo Spada. In effetti ho seguito il corso Educati e finanziati sul canale di Paolo Coletti (professore e, successivamente, divulgatore youtuber) e, arrivato all’ultima puntata, lo stesso Coletti aveva come ospite Riccardo Spada e invitava a “proseguire il corso” ascoltando il suo podcast The Bull – Il tuo podcast di finanza personale su Spotify (perlomeno io l’ho ascoltato lì).

Ma andiamo per ordine, che se no mi perdo.
Per prima cosa ti consiglio il corso di Coletti su Youtube, su questo non c’è dubbio. È un corso informativo e spiega parecchie cose di finanza senza illuderti di fornire un qualche trucco per diventare ricco in breve tempo. In pratica è un corso per persone intelligenti, non per chi è alla ricerca di presunte magiche scorciatoie. Certo, all’inizio ti sembrerà di sapere già molto, ad esempio nella puntata dedicata ai conti correnti, ma in ogni puntata c’è sempre quella chicca per cui vale la pena ascoltare anche il già sentito.
Per seconda cosa (non per forza come seconda, però) ti consiglio anche il podcast The Bull. Vale tutto quanto già detto sopra (ma senza tabelle Excel). Al momento credo che sia attorno alle 180 puntate da 20/30 minuti l’una, io sono circa alla quarantesima e lo ascolto rigorosamente in ordine cronologico. Spada è molto chiaro e anche lui fa informazione, non magheggi da “fuffa guru”.

Una precisazione. C’è un motivo per cui continuo ad ascoltare e leggere cose che, ormai, in parte già conosco abbastanza bene. Come dice Spada nel suo libro, la finanza personale è fatta anche da tanta psicologia: investire richiede disciplina e razionalità per non lasciarsi trasportare dalle emozioni del momento (che possono essere entusiasmo o paura, entrambe molto dannose). Quindi, o sei circondato da persone giuste con le adeguate competenze che ti accompagnano lungo il percorso offrendoti i giusti stimoli (non è il mio caso), o questi stimoli li devi cercare nelle voci di chi scrive e parla di finanza personale in modo intelligente e costruttivo. È un po’ come avere a fianco un trainer che ti dice “vai, vai vai” e ti dà la giusta carica anche nei momenti bui. Lo sforzo lo fai tutto tu, ma a volte aiuta che qualcuno ti dica che non stai facendo troppe cazzate.

Veniamo al libro che, come di consueto in questo settore, ha un titolo “accattivante”. Ecco, questo, se lo aggiungiamo al tipico accento milanese di Spada, potrebbe fare storcere il naso a qualcuno, ma è solo una facciata. Sei già ricco ma non lo sai è un manuale molto completo che spiega le basi per la gestione delle proprie finanze. Che poi sono, appunto, le “solite” cose, ma dette in modo chiaro e comprensibile per tutti. Pilastri, asset allocation, strumenti finanziari, eccettera. È un manuale che dovresti leggere? Sicuramente sì, soprattutto se non hai intenzione di andare a farti consigliare dal consulente della banca, magari munito di un barattolo extralarge di lubrificante.

Sia il libro che il podcast di Spada, poi, ti faranno entrare in una ragnatela di ulteriori letture (cosa che mi piace parecchio). Molte erano già nel mio elenco dei libri da comprare, altre già sulla mensola dei comprati, ma altre ancora me le sono segnate. Come dicevo, la finanza personale viene affronata a 360°, con tanto di spiegazione di bias (costrutti mentali tipici della nostra natura che ci inducono in errore) e psicologia. Questo mi è piaciuto molto, non a caso sulla famosa mensola c’è anche il più volte citato Pensieri lenti e veloci di Kahneman (che non ho ancora trovato il coraggio di affrontare).

Credo di aver finito per ora, anche perché il mio cane mi sta guardando male perché vuole uscire (è uno sguardo che dice: «Se hai intenzione di lasciarmi qui sul pavimento ad annoiarmi puoi portarmi pure in un canile a morire di stenti e privazioni»). Tranquillo, che mi sa che al prossimo giro ti ripropongo Hap & Leonard. Vedremo.

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie e/o personali:
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Giocati dal caso di Nassim Nicholas Taleb (2001)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Il metodo Warren Buffett di Robert G. Hagstrom (1994 aggiornato 2014)
Il piccolo libro dell’investimento di John C. Bogle (2017)
Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam (2018)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)
La psicologia dei soldi di Morgan Housel (2020)
L’economista sul tapis roulant di Luciano Canova (2023)
Sei già ricco ma non lo sai di Riccardo Spada (2024)

“Giocati dal caso” di Nassim Nicholas Taleb

Nassim Nicholas Taleb è considerato da chi si occupa di finanza – o comunque di un qualsiasi tipo di crescita anche solo personale – una lettura imprescindibile. Il suo libro più noto e riconosciuto è Il cigno nero, scritto proprio dopo Giocati dal caso. Non a “caso” (perdona il gioco di parole) il sottotitolo del libro di cui ti sto per parlare è: “Il ruolo della fortuna nella finanza e nella vita”.

Taleb, molto semplicemente, spiega come il caso (o la fortuna, appunto, per gli astrologi) domini interamente la nostra vita. Si tratta della classica situazione in cui si può dire che tutto cambi solo per essersi trovati nel posto giusto al momento giusto, o viceversa. Con una serie di esempi, Taleb scardina il concetto di “merito”, cioè dei risultati ottenuti per qualche specifica capacità, e introduce l’idea che uno stolto, se “fortunato”, possa raggiungere il successo più di una persona “preparata”.

Taleb è un matematico e uno statistico di fama mondiale, ma è anche un trader esperto. L’unica vera qualità che Taleb ritiene importante è quella di essere consapevoli della casualità. Non a caso (ci risiamo) lui lavora attendendo i cigni neri, cioè quegli eventi imprevedibili e rari che possono cambiare le sorti di un investimento. È quindi il “so di non poter prevedere” (storpiando Socrate) la legge più importante da seguire, l’unica vera costante.

Giocati dal caso è un libro abbastanza semplice (ma non troppo) che non si spinge nei meandri della finanza ma tratta l’argomento della casualità a 360°, d’altra parte il caso influenza la vita in ogni suo momento.
Sicuramente procederò anche con Il cigno nero, dammi tempo.

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie e/o personali:
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Giocati dal caso di Nassim Nicholas Taleb (2001)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Il metodo Warren Buffett di Robert G. Hagstrom (1994 aggiornato 2014)
Il piccolo libro dell’investimento di John C. Bogle (2017)
Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam (2018)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)
La psicologia dei soldi di Morgan Housel (2020)
L’economista sul tapis roulant di Luciano Canova (2023)

“La psicologia dei soldi” di Morgan Housel

La psicologia dei soldi di Morgan Housel si posiziona a metà tra libri più motivazionali – vedi Padre ricco padre povero – e opere più pratiche – tipo Diventare milionario con uno stipendio normale. Inizio ad avere una certa difficoltà nel valutare questo tipo di volumi perchè, se è vero che non mi forniscono molte informazioni in più di quelle che già possiedo, è altrettanto vero che sono assolutamente adatti per “motivare”, appunto, il lettore – in questo caso io – nella costante attenzione agli investimenti (specie se il contesto e le frequentazioni non aiutano). In pratica, se da punto di vista dell’erudizione sull’argomento finanziario Housel prende a malapena la sufficienza, si merita invece un dieci e lode per la capacità di indurre il lettore – sempre io – all’ottimismo economico e alla propensione all’investimento, di qualsiai tipo esso sia.

I capitoli sono 20, così come più o meno i macro-consigli che Housel fornisce per affrontare la vita da investitore e, qualche volta, la vita in genere. Non consigli economici quindi, ma consigli utili per riuscire a dormire bene la notte in base alle proprie aspettative. Già, perché poiché ognuno è diverso, non esiste una regola unica o un solo stile per “fare bene”, ma esiste un solo modo per fare stare bene te, in particolare.

Come sempre, viene data grande importanza al tema del risparmio, unico grande alleato (insieme al tempo, ovviamente) per aver successo con l’interesse composto. Housel fa poi tutto un discorso più che condivisibile (perlomeno da me, tanto che potrei averlo scritto io) sull’assurdità della gara a mostrare la propria coda da pavone al vicino di casa. In pratica è un discorso sull’assurdità del consumismo come misura del successo personale.
L’obiettivo di Housel – così come il mio – è sempre quello di ottenere l’indipendenza intesa come possibilità di disporre del proprio tempo (per capirci, lavorare 10 ore al giorno NON È disporre del proprio tempo). Il tempo, che è l’unico indice dagli impagabili dividendi e dovrebbe essere il solo metro di successo della vita, in una società sana composta da individui sani.

Ti consiglio questo libro? Sì, è una di quelle letture da intervallare alle altre più formative, in senso stretto. Spero di trovarne altre, magari prenderò qualcosa di Nassim Taleb, ne ho sentito parlare molto. Suggerimenti benvenuti, as usual.

P.S. C’è un ultimo capitolo, che suona un po’ come una bonus track, nel quale Housel spiega come l’economia americana sia arrivata al punto odierno, e lo fa partendo dalla seconda guerra mondiale. Osservando le cose dall’alto e senza entrare nei particolari, l’autore offre una spiegazione più che convincente ai motivi che hanno generato l’attuale situazione del costante debito in favore del consumismo più sfrenato. È interessante.

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie:
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Il metodo Warren Buffett di Robert G. Hagstrom (1994 aggiornato 2014)
Il piccolo libro dell’investimento di John C. Bogle (2017)
Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam (2018)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)
La psicologia dei soldi di Morgan Housel (2020)

“Il metodo Warren Buffett” di Robert G. Hagstrom

Come sempre sarò sintetico, per non tediarti troppo con l’argomento finanza che, lo so, non è il motivo per cui segui questo blog.
Il metodo Warren Buffett è, sostanzialmente, una grande e celebrativa biografia del più grande investitore di tutti i tempi, l’oracolo di Omaha, appunto.
Utile per i miei scopi? Nì. Forse più interessante che utile, ecco.
Hagstrom racconta la vita di Buffett – dalle origini fino agli investimenti in Coca Cola e affini – cercando di delineare il profilo psicologico e professionale di un uomo che batte costantemente, e di molto, l’indice Standard & Poor’s. Spiega quali sono le caratteristiche che deve avere un’azienda per risultare interessante agli occhi di Buffett e in cosa consistono i metodi di valutazione per capire se un investimento sarà profittevole o meno. Senza entrare troppo nei dettagli, in realtà, si tratta solo di utilizzare il buon senso applicato all’economia. Nessuna novità quindi e, per quanto Hagstrom sostenga che quello che fa Buffett potrebbe essere fatto anche dall’uomo comune, risulta tutto molto celebrativo, appunto, e poco applicabile, se non dopo un intenso studio di economia. In poche parole: che chiunque possa leggere un bilancio perché, in fin dei conti, è una cosa semplice, a me risulta poco credibile.
Un libro a metà tra il testo motivazionale e il testo economico che però, a mio parere, rimane proprio a metà dall’essere d’aiuto. Da non perdere se si desidera avere qualche informazione in più su Buffett, ma allo stesso modo in cui si può leggere una biografia su Senna (senza per questo illudersi di imparare a correre in Formula Uno).

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie:
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Il metodo Warren Buffett di Robert G. Hagstrom (1994 aggiornato 2014)
Il piccolo libro dell’investimento di John C. Bogle (2017)
Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam (2018)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)

“Il piccolo libro dell’investimento” di John C. Bogle

Proseguo nei miei studi finanziari e questa volta ho letto un libro che è sempre consigliato ovunque: Il piccolo libro dell’investimento scritto dal fondatore di Vanguard, John C. Bogle.

Sono 300 pagine molto fruibili e veloci, per nulla complicate. Per quanto riguarda i contenuti potrei semplicemente rimandarti a Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam, perché in fin dei conti Bogle dice proprio le stesse cose. Certo, ovviamente strizza molto l’occhio a tutto quello che riguarda Vanguard, ma i concetti di base non cambiano.

La regola è: investire in fondi indicizzati passivi – sia che siano azionari, sia che siano obbligazionari – ed evitare come la peste tutti i fondi a gestione attiva (quelli che consigliano i consulenti finanziari, in particolar modo se sono dipendenti delle banche).

Bogle spiega anche come costruire un portafoglio diversificato che abbia – si spera – buoni risultati nel tempo, senza diventare appassionati o ossessionati dall’andamento delle borse. Il Re è sempre lo Standard & Poor 500, punto di riferimento, faro e ispirazione per qualsiasi buon investimento.

Non molte novità rispetto a quello che ho già appreso, ma fa piacere sentire un’altra voce che snocciola altri dati e pone altri esempi. Che sia effettivamente questa la strada per il corretto investimento? Se così fosse, la logica sarebbe semplice, la parte difficile consisterebbe solo nel rimanere freddi come Clint Eastwood anche nei periodi di calo dei mercati e investire, investire sempre e comunque.

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie:
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Il piccolo libro dell’investimento di John C. Bogle (2017)
Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam (2018)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)

“Diventare milionario con uno stipendio normale” di Andrew Hallam

Ti dico subito la verità, prima che tu pensi io sia diventato del tutto scemo. Se avessi visto questo libro su uno scaffale non lo avrei comprato, probabilmente non mi sarei neanche fermato a leggerne la quarta di copertina, forse nemmeno online. Già, perché il discutibile titolo “acchiappalike” Diventare milionario con uno stipendio normale ricorda terribilmente quei testi da guru che ti insegnano come avere successo in dieci semplici mosse. Ci manca solo la foto di Gesù che ti chiama in posa da zio Sam e abbiamo chiuso il cerchio.

E invece… invece no. Per questo devo ringraziare Celia del blog Le cose minime che me l’ha consigliato in un commento a un mio post precedente. Ecco: grazie.
Poveri editori, cosa sono costretti a fare per vendere. Il contenuto del testo è mooolto più realistico del titolo e, anzi, rappresenta una delle soluzioni pratiche più chiare che mi sia capitato di leggere fino ad ora, per quanto riguarda gli investimenti. Nello specifico: investimenti in ETF.

Come da accordi, non mi addentrerò in spiegazioni tecniche per non fare morire di noia chi segue questo blog.
Hallam, insegnante dallo stipendio normale, spiega come organizzare un portafoglio di fondi indice in ETF in modo bilanciato, e lo fa con estrema semplicità. Lui, così, è diventato milionario. Nessuna magia però, servono disciplina e diversi anni (e qui c’è tutto il realismo di una lettura solo in apparenza superficiale).

Un buon libro se ti interessano gli ETF e vuoi avere un’idea su come organizzare il tuo portafoglio, ma senza essere costretto a trasformarti in Gordon Gekko. Lettura scorrevole, nessun tecnicismo incomprensibile e linguaggio leggero con esempi tangibili (riferimenti statistici reali). Soluzione ideale per chi non desidera controllare i propri investimenti tutti i giorni.

Il prossimo libro in lista per la finanza credo che sarà Il piccolo libro dell’investimento di John Bogle.

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie:
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Diventare milionario con uno stipendio normale di Andrew Hallam (2018)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)

“Capire l’economia for dummies” di Roberto Fini

Sto proseguendo i miei studi di economia, come ti avevo già spiegato (vedi i link a fine post). Questa volta sono partito dalle basi con Capire l’economia for dummies di Roberto Fini, un manuale che non ha una connessione diretta con gli investimenti in borsa – nel senso che non spiega direttamente come investire – ma che illustra, invece, tutta la “macchina” che c’è dietro l’economia, appunto.

Essendo i miei titoli di studio tutti in ambito umanistico, mi pareva doveroso e sensato approfondire le basi dell’economia, per essere certo di non avere lacune da “idiota” (è un gioco di parole col titolo eh). Devo dire che questo manuale è davvero ben fatto e approfondito. Fortunatamente non c’era quasi nulla che non conoscessi a livello di macrotematiche – e ciò mi conforta molto – tuttavia ignoravo determinati funzionamenti dei meccanismi che muovono alcune “situazioni economiche” (non entrerò nei dettagli, come da accordi, per non ucciderti di noia). Roberto Fini spiega tutto molto bene, approfondendo gli argomenti con un linguaggio semplice e comprensibile.

Spesso sento parlare male della serie For dummies, però devo dire che i due manuali che ho letto mi hanno soddisfatto molto. Certo, quest’ultimo è stato meno “gustoso”, ma solo perché non orientato direttamente sugli investimenti, che sono il mio fine. Credo, però, che sia sempre necessario approfondire le basi. Detto in altri termini: puoi sapere andare in bicicletta ma se sai anche come funziona e come si ripara una camera d’aria viaggi più tranquillo e forse anche un po’ più sicuro.

Argomenti molti e noti: domanda e offerta, microeconomia, macroeconomia, valute, materie prime, banche, inflazione, recessione… tutti termini già sentiti ma che spesso rimangono in parte misteriosi ai più. Sono contento, un po’ di nebbia è svanita.

Probabilmente (ma non è detto) il prossimo libro su questa tematica di cui ti parlerò sarà A spasso per Wall Street di Malkiel.
A brevissimo, invece, ti scriverò cosa penso di Codice Beta di Michael Crichton, forse già domani perché lo sto divorando.

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie:
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Capire l’economia for dummies di Roberto Fini (2014)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)

“Investire for dummies” di Massimo Intropido

Una premessa: d’ora in poi parlerò sul blog anche dei libri che leggerò riguardo a finanza e affini, ma lo farò in modo molto veloce. Non ho intenzione di tediarti con dettagli tecnici o consigli di investimento, vorrei fosse chiaro, non ne avrei nemmeno le capacità. Siccome, però, sto studiando questo settore per motivi personali, terrò una lista qui dei testi letti e un brevissimo riepilogo per quanto riguarda la soddisfazione nell’apprendimento, da neofita totale.

Investire for dummies mi è piaciuto, utile al 100%.
Ho una formazione in campo artistico, quindi di economia me ne intendo poco a livello “scolastico”. Anzi, siccome in Italia la preparazione sul tema è nulla, possiamo dire che non ne sappia proprio niente…
Questo volume descrive tutti i tipi di investimento, dai più semplici ai più complessi, utilizzando un linguaggio molto comprensibile (a prova di idiota, appunto). Azioni, obbligazioni, fondi d’investimento, criptovalute, polizze, ecc. spiegati in modo esaustivo. Sigle come ETF o CFD hanno finalmente smesso di essere dei concetti astratti e acquisito un significato.

Intropido utilizza lo stratagemmo del dialogo con un’aspirante investitrice per porre domande e dare risposte, chiarendo i dubbi più comuni. Molte di queste domande sono le stesse che avrei posto io: la cosa funziona.

C’è poi tutta una parte dedicata alla strategia d’investimento e a un minimo di analisi tecnica, l’ho apprezzata particolarmente. È un settore da approfondire, per quanto mi riguarda, quindi leggerò altro in merito. Ma, ripeto, funziona davvero bene l’elenco degli “strumenti” in mano all’investitore. Investire for dummies, in questo senso, potrebbe essere utilizzato come una sorta di bigino riassuntivo delle varie tipologie disponibili. Lo riprenderò in mano andando avanti con i miei studi, per ricordarmi cosa è (o cosa non è) quel particolare nome o sigla.

Ero scetttico sulla serie For dummies. Sbagliavo.

Libri che ho letto per accrescere le competenze finanziarie:
Padre ricco padre povero di Robert T. Kiyosaki (1997)
Investire for dummies di Massimo Intropido (2020)