Se ho fatto bene i conti, Mauro Corona dovrebbe aver scritto, tra romanzi, raccolte di racconti e saggi, 34 libri (di cui alcuni a quattro mani). Un autore molto prolifico, considerato che la sua prima pubblicazione, Il volo della martora, è del 1997. Venti racconti allegri e uno triste è il sedicesimo libro che leggo di Corona (visto che, appunto, stiamo facendo i conti).
Non mi dilungherò.
Come evidente dal titolo, si tratta di ventuno racconti e i temi sono quelli classici dello scrittore: la natura, le bevute, la montagna e, in generale, la vita. La distinzione tra i racconti allegri e quello triste è smontata dallo stesso Corona nella prefazione, poiché in tutti si possono trovare parti comiche e altre più riflessive, come caratteristico del suo stile narrativo. L’ispirazione deriva da fatti reali implementati dall’utilizzo della fantasia (sempre spiegato in prefazione).
Devo ammettere che, rispetto ad altre sue raccolte, ho trovato effettivamente una maggiore leggerezza nel modo di narrare le vicende, dove per leggerezza intendo una minore presenza di violenza, sesso e atmosfere cupe. Aiuta, in questo, anche la brevità dei racconti (il libro consta di circa 150 pagine).
Che dire, a me Corona piace, mi rilassa e alcune sue ottime riflessioni hanno il grande e difficile potere della semplicità. Ti consiglierei Venti racconti allegri e uno triste se hai lo stomaco debole e non desideri essere turbato (insomma, è un libro con la T di “per tutti”). Se vuoi leggere racconti meno allegri potresti dirigerti su Come sasso nella corrente, anche se io continuo a consigliarti il romanzo Il canto delle manére.
Libri di Mauro Corona di cui ti ho già parlato:
Il volo della martora (1997)
Le voci del bosco (1998)
Nel legno e nella pietra (2003)
Aspro e dolce (2004)
L’ombra del bastone (2005)
Storie del bosco antico (2005)
I fantasmi di pietra (2006)
Cani, camosci, cuculi (e un corvo) (2007)
Storia di Neve (2008)
Il canto delle manére (2009)
La fine del mondo storto (2010)
Come sasso nella corrente (2011)
La casa dei sette ponti (2012)
Venti racconti allegri e uno triste (2012)
Confessioni ultime (2013)
Quasi niente con Luigi Maieron (2017)
Canto delle Manere, sic traduzione del cell 😬
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Eheh!
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Il meraviglioso canto delle manette, dal mio punto di vista è l’ultimo romanzo buono di Corona. quelli dopo a parte forse un paio sono quasi patetici
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Il mio preferito, seguito da L’ombra del bastone!
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Entrambi meravigliosi, storia di Neve si perde un po’ per strada. Aspro e dolce la bibbia di ogni amante di Bacco, fantastico. Come sasso nella corrente faceva talmente pena che non l’ho mai finito, come leggere Banana Yoshimoto. Gli altri più o meno idem
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Corona è di sicuro altalenante, siamo d’accordo. Quello che ho preferito meno, fino ad ora, è stato La fine del mondo storto. Forse “troppa” produzione…
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Dopo avere letto tutto di Corona dall’inizio e trovarsi ad affrontare La fine del mondo storto ti cadono letteralmente le palle sotto il tavolo. Spaventoso
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Spero che questi racconti siano diversi dalle due opere che ho letto in cui non faceva che descrivere bevute si bevute. Devo dire che son rimasta molto delusa ma spero che nei racconti non parli di se stesso almeno 😊
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Eheh, le bevute sono argomento frequente con Corona… Dipende da cosa hai letto però! Io ti consiglio davvero Il canto delle manére, a mio parere il migliore tra i suoi libri (che presentano molti alti e bassi).
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Grazie, Marco Sempre belle le sue recensioni. Angelo
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Grazie a lei! A presto!
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