L'inverno del nostro scontento di John Steinbeck (Mondadori)

“L’inverno del nostro scontento” di John Steinbeck

L’inverno del nostro scontento è il decimo libro di Steinbeck che leggo e tra tutti è il più recente, anche perché è il suo penultimo romanzo. Ti ricordo che Steinbeck è uno dei miei scrittori preferiti e che Furore e La valle dell’Eden sono tra i romanzi più belli che abbia mai letto, sicuramente nella mia top ten assoluta.

Purtroppo questo romanzo, invece, non mi ha entusiasmato. Il suo tono in alcuni tratti è per metà surreale, in altri è semplicemente un po’ piatto. Pare quasi che la storia sia un lavoro preparatorio per qualcosa di più grosso, un tomone, per capirci. Peccato, perché la storia, il tema sociale alla Steinbeck, c’è. Mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro nel dire questo, ma è quello che penso.

La trama parla di un uomo che proviene da una famiglia un tempo facoltosa, ma ormai andata in declino. Costretto a lavorare come commesso nel negozio di un immigrato siciliano, cerca costantemente il riscatto sociale, stimolato (pungolato) dal contesto in cui vive che lo obbliga moralmente a ricercare gli antichi fasti del suo nome. [Spoiler: lo troverà questo riscatto, ma a un caro prezzo emotivo ed interiore.]

Non mi ha aiutato l’incomprensibile scelta di scrivere alcuni capitoli in prima persona (dal punto di vista del protagonista) e altri (pochi) in terza. Questa tecnica narrativa mi ha tenuto lontano, distante, impedendomi qualsiasi coinvolgimento emotivo. Forse anche la traduzione dell’edizione, un po’ datata, può avere contribuito.

Libri di John Steinbeck che ho letto:
I pascoli del cielo (1932)
Pian della Tortilla (1935)
La battaglia (1936)
Uomini e topi (1937)
Furore (1939)
La luna è tramontata (1942)
La perla (1947)
La valle dell’Eden (1952)
Quel fantastico giovedì (1954)
L’inverno del nostro scontento (1961)

2 pensieri riguardo ““L’inverno del nostro scontento” di John Steinbeck”

  1. Interessante la tua riflessione su L’inverno del nostro scontento! Capisco la tua delusione, soprattutto considerando quanto ami Steinbeck. A volte, anche i nostri autori preferiti possono non convincerci del tutto, e la scelta narrativa che hai menzionato può davvero creare una distanza emotiva. Nonostante ciò, è chiaro che il tema sociale tipico di Steinbeck rimane potente. Grazie per aver condiviso la tua opinione sincera, sono curioso di sapere quale sarà la tua prossima lettura!

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    1. Grazie per il tuo commento!
      Ho una mensola piena di libri da leggere che, per qualche motivo, invece di alleggerirsi continua ad affollarsi sempre di più… Magari per il prossimo giro mi butto su qualcosa di più “leggero” 😉

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