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“Old” di M. Night Shyamalan

Ieri sera sono andato al cinema: un evento. L’ultima volta si parla di mesi fa, con il bellissimo Druk, ma era una proiezione in esterna, con un costo/biglietto umano. Ieri, invece, ero proprio “in sala”, per la modica cifra di 9 euro (che mi hanno subito ricordato come mai sono passato dall’andare al cinema una volta alla settimana a una ogni sei mesi). Comunque, per farmi ancora più male, ho scelto Old di Shyamalan, giusto perché Glass mi era piaciuto… (sono ironico, ovviamente).

L’idea di Old è molto buona, come lo sono spesso le idee di Shyamalan.
Un gruppo di 13 persone, residenti in un resort di lusso, vengono scortate e abbandonate in una spiaggia isolata. Lì, gli stereotip… scusa, i malcapitati si rendono presto conto che il tempo trascorre in modo diverso, forse a causa delle strane rocce che circondando la zona. In breve: mezz’ora equivale circa a un anno di vita. I segni più evidenti si notano subito sui bambini, che passano da essere preadolescenti ad adulti in poche ore. Insieme all’invecchiamento, naturalmente, anche le varie patologie e malattie accelerano la loro corsa (c’è una scena sull’osteoporosi che, nonostante tutto, merita molto). E qui mi fermo, un po’ per non spoilerare quel poco di trama presente e un po’ perché, a tutti gli effetti, finiscono anche le idee.

Non fraintendermi, Old non è brutto come Glass, ma è ben lontano dagli antichi fasti de Il sesto senso, Signs o The village. Si piazza lì nel mezzo, insieme a tutta la restante produzione del regista. Poteva diventare un gran bel film, aveva le carte in regola, tuttavia è successo ciò che (ultimamente) accade spesso alle pellicole di Shyamalan: implodono su una singola buona trovata. Tradotto: in questo film c’è solo una spiaggia dove le persone invecchiano velocemente, fine. Lo spiegone conclusivo non stupisce né aggiunge nulla al filone delle trame “gruppo-isolato-dove-succedono-cose”. Un vero peccato.

L’assenza di idee diventa “assordante” (perdonami il gioco di parole) proprio quando i novelli anziani cominciano a subire i sintomi più comuni dell’invecchiamento. La scena nella quale la moglie, ormai sorda, grida «Cosa hai detto?» al marito cieco è addirittura grottesca, un brutto incrocio tra una pubblicità dell’Amplifon e Non guardarmi non ti sento.

Insomma, sebbene Old sia piacevole a livello visivo, non porta nulla di nuovo nei contenuti. Se l’avessi visto sul televisore di casa avrei pensato alla solita mediocre produzione Netflix.
Purtroppo non è così.
(La locandina, però, è fantastica).

“Split” di M. Night Shyamalan

Faccio un po’ fatica a parlare di questo film, non so perchè. Forse perchè ha delle potenzialità inespresse, o perchè da Shyamalan mi aspetto sempre possa saltare fuori un nuovo Sesto senso / Signs. Non è così, però siamo anche lontani dalle schifezze come E venne il giorno o After earth. Ecco, ci piazziamo più nella zona media, in quella fascia ombreggiata del visibile ma dimenticabile.

Prima le cose belle: le protagoniste femmininili (e non mi riferisco a McAvoy travestito da signora delle poste de I soliti idioti), le pisellabilissime fanciulle che vengono rapite dal pazzo dalle duecentomila personalità. So che ci saranno dei benpensanti che diranno subito: “ma hanno 15/16 anni!”. Col cazzo. Nel film ok, ma nella realtà la più giovane è del ’96. Quindi si, son pezzi da 90, ma nella parte legale dei 90. Ci saranno anche dei buongustai che vorranno vederle, eccole:

split-girls

Per quanto riguarda Muccin.. ehm.. McAvoy, invece, a mio parere, non regge con i grandi schizzati del passato. E’ bravo eh, ma non mi ha fatto impazzire. Sullo stesso tema preferisco Edward Norton in Schegge di paura. Ti sparo un confronto Muccino/McAvoy così almeno ti fai due risate:

mcavoy-muccino_500

La grande, enorme, macroscopica pecca di questo film è una fondamentalmente. Se hai visto il trailer hai visto già tutto. Non c’è molto di più di quanto mostrato nei 2 minuti di promozione infatti, ed è un peccato.

La spoilerata finale: cazzo c’entra il Bruce Willis di Unbreakable a fine film? Niente, a mio parere. Si, ho visto l’intervista di Shyamalan che spiega come il personaggio di Split dovesse essere presente in Unbreakable, e di come sia stato tagliato. Ho anche sentito che dovrebbe uscire un terzo film che comprende gli universi di questi due titoli. Sinceramente non ne sento la mancanza. Si può anche vivere senza dover creare un multiverso Marvel dove non ha senso di esistere, anche se è di moda.