La notte del killer di Dean Koontz (Sperling paperback)

“La notte del killer” di Dean Koontz

Romanzo che segue due punti di vista: quello dello scrittore Martin Stillwater (e della sua famiglia) e quello del killer. Cosa succede? Martin viene aggredito da un uomo identico a lui che è convinto di essere il vero Martin e di avere tutti i diritti per riprendere il suo posto di marito e padre. Ovviamente non c’è dubbio che sia uno psicopatico. C’è un’aggressione in casa, una fuga in auto e un’aggressione finale in una baita di montagna. Fine. 460 pagine.

Thrilleraccio lento e prolisso che soffre di tutte le pecche caratteristiche della scrittura di Koontz. Deduzioni gratuite a non finire e semplificazioni a piene mani, c’è tutto il peggio. Non sarebbe stato nemmeno malaccio con 250 pagine in meno, ma così no, così è troppo. Quando il protagonista prende la pistola, estrae il caricatore, controlla quanti colpi ci sono, decide di aggiungerne altri, li aggiunge, inserisce il caricatore, ne valuta il peso, pensa a come sparerà quei colpi… diventa uno stillicidio. Sembra davvero che questa volta sia stato chiesto a Koontz di allungare la minestra. Ho saltato spesso righe intere per rendere più fluida la lettura, inutilmente.

Ti avevo anticipato che avrei letto più libri di Koontz a causa di un accumulo sulla mensola dei “da leggere”. Dopo La notte del killer credo che rallenterò il ritmo perché mi sento fisicamente provato. Peccato, ma questo è un autore davvero troppo altalenante nella qualità, speriamo per il futuro…

Libri che ho letto di Dean Koontz:
In un incubo di follia (1973)
In fondo alla notte (1979)
Il tunnel dell’orrore (1980)
La casa del tuono (1982)
Phantoms! (1983)
Incubi (1985)
Lampi (1988)
Cuore Nero (1992)
La notte del killer (1993)
Sopravvissuto (1997)
L’ultima porta del cielo (2001)
Il luogo delle ombre (2003)
Velocity (2005)
Nel labirinto delle ombre (2009)

2 pensieri riguardo ““La notte del killer” di Dean Koontz”

    1. “Il bravo ragazzo” non l’ho letto, me lo segno, grazie! Secondo me Koontz ha scritto così tanto (troppo) che la parte difficile sta nel trovare i suoi romanzi riusciti. Perché ce ne sono, capiamoci. A me era piaciuto molto “Phantoms”, ma anche “Velocity” è un buon thriller. Vedremo cosa ci riserverà il futuro…

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