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“Macerie prime – sei mesi dopo” di Zerocalcare

(Alla quarta graphic novel, come ti avevo promesso, ho inaugurato una pagina dedicata ai fumetti.)

Non ho molto da aggiungere su questa seconda parte di Macerie prime, rispetto a quanto già detto per la prima parte. Devo solo confermare che Zerocalcare mi ha stupito e mi ha fatto ricredere: è davvero bravo.

Mentre il primo volume analizzava i problemi personali dell’autore, cioè quelli legati all’improvviso successo, nel secondo si passa a un piano più vicino alle persone comuni, ossia i problemi che affligono tutti nell’arco della vita. Il lavoro, il precariato, la convivenza, la maternità, il suicidio, ecc. Devo dire che questo consente di apprezzare ancora di più la profondità con cui Michele Rech (vero nome di Zerocalcare) affronta gli argomenti. È tutto molto divertente e ironico ma allo stesso tempo, in un qualche modo, triste. Ed è tutto molto condivisibile.

C’è una certa amarezza, una continua riflessione sulle cose della vita che vanno accettate per quello che sono e di quanto sia importante cercare di fare le scelte giuste, che non sono esattamente quelle che ci spinge a fare il nostro contesto, spesso sbagliato. Aleggia il consiglio a lasciare da parte l’egoismo e l’individualismo in favore di una visione più ampia.

Credo proprio che leggerò altro di Zerocalcare. Accontentati, sono molto stanco.

“Macerie prime” di Zerocalcare

Sì, lo so che non è un libro e che di solito qui scrivo di libri. So anche che questa pagina del blog si chiama “recensioni libri”. Vedila così: se mi capiteranno sottomano altri fumetti aprirò una pagina apposita. E poi questo Zerocalcare nelle sue opere scrive un sacco, cioè, è bello denso, quindi la lettura non è proprio quella classica veloce da fumetto.

Insomma, come spesso accade, ero al mercatino dell’usato e mi è capitato questo Macerie prime sotto il naso a 5 pleuri. Di Zerocalcare, alias Michele Rech, avevo letto ogni tanto solo le strisce online che girano sui social, facendomi effettivamente qualche risata. L’ho però sempre un po’ snobbato, perché piace a tutti e io sono un bastian contrario di default, e la cultura di massa la reggo generalmente poco. Tuttavia…

Tuttavia è stato divertente, mi ha piacevolmente stupito. In questo volume l’autore affronta i suoi problemi del dopo-notorietà, ossia quello che si potrebbe definire il lato oscuro del successo (e no, non è quello di sesso, alcool e droga: mica è Axl o Morrison..). Quindi il superlavoro, il non volersi allontanare dalle proprie radici, il rapporto con gli amici di sempre e quello con chi gli chiede costantemente comparse, prese di posizione, ecc. E devo dire che fa una bella impressione, perché affronta i problemi che avrebbe chiunque in modo ironico e trasparente, ma anche molto condivisibile se si ha una coscienza pulita, come pare essere la sua (che di coscienze, in forma coomics, ne ha qualche migliaio).

Ho poi scoperto che questo è il primo di due volumi (azz), adesso quindi mi toccherà recuperare anche il secondo, quando uscirà a maggio.
Insomma, nonostante il linguaggio in romanaccio, mi è piaciuto.

“Bone – Il mistero della scintilla – Libro Primo” di Jeff Smith e Tom Sniegoski

Io lo so che finirò con il parlarti di Bone di Jeff Smith invece che del libro, perchè è uno dei migliori fumetti che abbia mai letto, ma comunque ci proviamo. Cioè, Bone è fantastico, non ci sono cazzi. Dicevo? Ah si, il Mistero della scintilla. Però Bone è inimitabile dai, con le sue 1300 pagine è una sorta di Signore degli anelli dei fumetti in chiave comica, anche se bisogna dire che nonostante le risate mantiene un concetto molto serio e profondo di Bene e Male. Insomma è inarrivabile.

Il mistero della scintilla..

Allora, questo è il primo libro di una trilogia di romanzi illustrati da Smith e scritti da Sniegoski, nati come costola del fantasticissimo Bone. Se non hai letto il fumetto non prendere neanche in considerazione questi romanzi, prima devi leggere il fumetto, poi cercherai di ritrovare la magia nelle altre letture. Già perchè da Bone sono nate altre pubblicazioni (che non ho ancora letto) sempre edite da Bao che ha curato anche l’omnibus a fumetti, tra cui Racconti intorno al fuoco, La principessa Rose e L’arte di Bone. Sto divagando di nuovo.

Questo libro è un libro per ragazzi, ma ragazzi minuscoli, tipo 9/11 anni. Amarezza, tristezza e rassegnazione. Ero galvanizzato dalle 220 pagine, sperando, vista la mole, che non si trattasse di una storia per bambini, ma non c’è stato nulla da fare. Oddio, chiariamo, un ottimo libro per il suo target, ma la magia di Bone non si è ripetuta. Mi rimane la speranza che, uscendo i tre libri della trilogia ad anni di distanza, avvenga il fenomeno Harry Potter, cioè che gli autori facciano crescere la storia assieme ai lettori rendendola più adulta con le successive puntate. Ma temo che questa speranza sia solamente il voler giustificare il collezionista che è in me e che acquisterà anche i due libri successivi per soddisfare il bisogno di completezza della collezione.

La storia è talmente semplice che se te la racconto finisce subito. Quindi non te la racconto. I protagonisti la vivono come una grande e lunga avventura, ma tanto lunga non è, se non nella mente di un eventuale lettore molto giovane, appunto. Insomma, se hai un nipotino è un libro che consiglierei sicuramente, sarà sicuramente soddisfatto e divertito. Se sei un collezionista è inutile che ti dica qualsiasi cosa, farai quel cazzo che ti impone la malattia (hanno anche curato un’edizione davvero bella fisicamente, solida, lo sanno che non si resiste, i furboni). Se invece hai letto Bone occasionalmente non cercare di recuperare un amore finito, sappiamo entrambi come sono gli strascichi. I disegni di Smith non sono molti e anche questi sono adeguati al target, nulla a che vedere con.. ci risiamo.

Non so se si evince da quel che ho scritto.. ma vorrei essere chiaro visto che siamo alla fine così che non siano dubbi: Bone è MITICO!