Sì, lo so che non è un libro e che di solito qui scrivo di libri. So anche che questa pagina del blog si chiama “recensioni libri”. Vedila così: se mi capiteranno sottomano altri fumetti aprirò una pagina apposita. E poi questo Zerocalcare nelle sue opere scrive un sacco, cioè, è bello denso, quindi la lettura non è proprio quella classica veloce da fumetto.
Insomma, come spesso accade, ero al mercatino dell’usato e mi è capitato questo Macerie prime sotto il naso a 5 pleuri. Di Zerocalcare, alias Michele Rech, avevo letto ogni tanto solo le strisce online che girano sui social, facendomi effettivamente qualche risata. L’ho però sempre un po’ snobbato, perché piace a tutti e io sono un bastian contrario di default, e la cultura di massa la reggo generalmente poco. Tuttavia…
Tuttavia è stato divertente, mi ha piacevolmente stupito. In questo volume l’autore affronta i suoi problemi del dopo-notorietà, ossia quello che si potrebbe definire il lato oscuro del successo (e no, non è quello di sesso, alcool e droga: mica è Axl o Morrison..). Quindi il superlavoro, il non volersi allontanare dalle proprie radici, il rapporto con gli amici di sempre e quello con chi gli chiede costantemente comparse, prese di posizione, ecc. E devo dire che fa una bella impressione, perché affronta i problemi che avrebbe chiunque in modo ironico e trasparente, ma anche molto condivisibile se si ha una coscienza pulita, come pare essere la sua (che di coscienze, in forma coomics, ne ha qualche migliaio).
Ho poi scoperto che questo è il primo di due volumi (azz), adesso quindi mi toccherà recuperare anche il secondo, quando uscirà a maggio.
Insomma, nonostante il linguaggio in romanaccio, mi è piaciuto.
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