Nel 2021 ricorrerà il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri e io, per rimanere “sul pezzo”, così come poco tempo fa avevo fatto per Leonardo da Vinci, mi sono letto un saggio a tema: Cangrande, Dante e il ruolo delle stelle di Maurizio Brunelli (scrittore storico per passione ed esperto della figura di Cangrande). In realtà in questo testo si parla anche di molto altro, non solo del poeta fiorentino, ma ci arriveremo.
Prima però, come si fa per le malattie sui siti medici, vorrei esporti un elenco di sintomi per verificare se tu sia destinato alla lettura di questo volume. [Per inciso: io su quei siti ho sempre 9 sintomi su 10, soffro di tutte le patologie esistenti, dall’infiammazione della prostata all’ovaio policistico.]
Sarà sufficiente averne uno solo perchè tu possa procedere:
• Sei interessato alla vita di Cangrande della Scala;
• Ti piace la storia (il Medioevo, in particolare);
• Beh, anche Dante Alighieri, ovviamente;
• Vivi a Verona;
• Sei appassionato di astrologia;
• Hai difficoltà nel mantere l’equilibrio (no scusa, questo era per la labirintite, non c’entra).
Sì, io lo so che tu hai letto “astrologia” e hai subito alzato gli occhi al cielo pensando all’oroscopo di Paolo Fox, ma la situazione è in realtà un po’ più complessa rispetto a «oggi è una giornata molto buona per il Toro che potrebbe ottenere ottimi risultati professionali e incontrare la sua anima gemella».
Brunelli, infatti, tenta di capire, stimando la data di nascita di Cangrande e verificando quale possa esserne il relativo oroscopo, se un’eventuale vaticinio astrologica abbia influenzato le scelte dei Dalla Scala e, in seguito, anche quelle di Cangrande stesso. Questo perché, all’epoca dei fatti, a metà del XIII secolo, l’astrologia era tenuta molto da conto, tanto da essere insegnata nelle Università. Non è quindi da escludersi che Cangrande fosse stato designato come il prescelto per formare il Regno dell’Alta Italia (questo indipendentemente dal fatto che tu creda o meno all’oroscopo!). Cangrande che, nel corso della sua vita, oltre ad aver conquistato città e territori, ha ospitato a lungo l’esiliato Dante, meritandosi così la dedica del Paradiso, terza cantica della Divina Commedia.
La mia avversione per l’oroscopo, e per l’astrologia in generale, mi ha fatto iniziare la lettura con un cattivo presagio, ma devo dire invece che l’abbinamento funziona. Brunelli individua quelle che dovrebbero essere le caratteristiche della personalità di Cangrande, secondo l’astrologia del tempo, e le confronta con gli eventi storici di cui si ha traccia (anche grazie a scrittori meno noti dell’epoca, come Ferreto Ferreti). Il risultato è un alleggerimento che consente una lettura più fluida, anche dove, per forza di cose, la nozionistica prende il sopravvento (ricordati che si parla di un periodo di continui cambi di potere, tradimenti, guerre… e quindi di centinaia di nomi e date).
Dante accompagna e condisce il viaggio, così come ha accompagnato il Signore di Verona nel corso della sua vita e tutti quelli che l’hanno amato sui banchi di scuola (o, recentemente, in tv letto da Roberto Benigni).
Pensa, io Dante l’ho sempre detestato, ritenendolo l’Alfonso Signorini del 1300, ma questo volume te lo consiglio lo stesso. Non credo di dover aggiungere altro…
Copia ricevuta in omaggio da Gingko Edizioni.
L’Afonso Signorini del 1300! Mi ha steso! Occhio che ha mandato gente all’inferno per molto meno.
L’argomento sembra interessante, ma non so se lo leggerei; piuttosto il fatto che si avvicini (si fa per dire) l’anniversario della morte di Dante mi spinge a leggere come si deve le sue opere: sebbene abbia fatto il liceo classico la Divina Commedia l’abbiamo studiata in modo oltraggioso, piluccando qua e là piuttosto che leggendola in modo sistematica.
E comunque non si cercano i sintomi su internet, lo sanno tutti; io divento ipocondriaco con niente (ho dovuto smettere di guardare Dr. House, per dire), e quando mi perdo su Wikipedia a leggere di malattie e morbi poi ci perdo il sonno!
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Il Dr. House dici? Quello che tutti sostengano affronti delle malattie rare e misteriose ma che io conosco benissimo una per una?
A scuola si studia tutto male, non c’è niente da fare, è un concorso di colpa. Tu non hai l’età per capire quello che stai studiando e gli insegnanti, nella maggior parte dei casi, non hanno l’entusiasmo per fartelo studiare come si deve… Poi la voglia di approfondire ti viene dopo, quando cresci e ti istruisci per conto tuo…
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