Sono andato a vedere Black Sea come ripiego, nel senso che al cinema non c’era un cazzo. O meglio, c’era Fast & Furious 23° in 4 sale su 10 ma, che dire, se lo merita essendo interpretato da attori degni del premio “Oscar rigor mortis” (gran premio per attori mediocri che diventano ineguagliabili nel momento in cui ci lasciano), no? Io volevo andare a vedere Wild ma Cristo, ovviamente, l’hanno già tolto (no figa – no auto – no soldi = no pubblico).
Scusa lo sproloquio ma se non mi incazzo ogni volta che vado al cinema non sono contento.
Detto questo sono stato piacevolmente sorpreso. Il film inizia malino, sembra di trovarsi di fronte a quelle situazioni in cui una star (Jude Law) dovrebbe rissollevare una storia banale. Invece dopo una ventina di minuti decolla e tiene in tensione fino alla fine in un misto di claustrofobia, machismo e violenza. C’è una camminata sul fondale marino a 90 metri di profondità che è adrenalina allo stato puro! E Law, appunto, stupisce in una parte inedita in cui fa l’uomo.
Certo l’originalità non è il punto forte del tutto, ma non è che si può chiedere troppo dai. Abbiamo un conflitto psicologico con i russi che è di una banalità disarmante (si, I RUSSI, come nei film di qualche decennio fa). I contrasti nell’equipaggio. La fame di oro e la fame di rivincità da una vita da poveracci. L’innocente a bordo. Insomma non si può certo parlare di novità, anzi.. Tuttavia il film ti tiene incollato a vedere cosa succede dopo, e fa quindi il suo sporco mestiere.
Per farla breve, dal momento che in uscita non c’è un cazzo (almeno qui) ti consiglierei tranquillamente di andarlo a vedere.
(Chissà quando ritroverò un film per cui valga la pena scrivere più di poche centinaia di parole).