Ultimamente ho questa passione per quei film dove i protagonisti sono trascinati dalla vita in situazioni che accettano senza scomporsi più di tanto e con grande umiltà da “è andata così”. Situazioni di periferia, di individui comuni (anche se criminali), con tutti i pregi e le pecche che gli appartengono. E’ stato amore a prima vista per me con con Out of the furnace – Il fuoco della vendetta e Drive, ad esempio. Il trailer di The drop mi ha portato quindi in sala carico di aspettative (forse troppe) e bramoso di angoscia. Devo dirti subito che non sono soddisfatto al 100% e, anche se il film è piacevole, non mi ha lasciato quella sensazione di pugno nello stomaco che immagini di avere a 60 anni quando ti rendi conto che hai buttato via la tua vita (io voglio provarla prima, così rimedio per tempo).
E’ un po’ come quando vai a cena in un ristorante ed è tutto ottimo fino al dolce, che non è un granché. Non puoi dire di non aver mangiato bene, ma manca il tocco finale. Ho provato poca tensione emotiva e troppo distacco dai protagonisti. Credo dipenda, più che dagli attori (tra cui vince Hardy a mani basse nonostante il doppiaggio di merda), da una regia che trasmette poco l’interiorità dei personaggi.
Scrivo solo una riga in merito a questa cosa e me la levo subito di dosso: Gandolfini è bravo ma non è il mostro sacro di cui si parla (questo è quel che penso), in breve non è sufficiente essere morti.
Cosa volevo? Più violenza (sia emotiva che fisica), più dettagli in camera (spesso troppo distante) e probabilmente meno intreccio, poichè se non si sa gestire benissimo i primi due punti avere troppa trama da raccontare non aiuta. Non è ne un film intimista ne un “ultimo Cronenberg”.
Cazzo rileggendo ciò che ho scritto mi rendo conto di essere stato molto duro, sembra stia parlando di un filmaccio. Non è così. Non sono solito dare voti numerici perchè li trovo troppo simili all’inutile standard scolastico con cui ci hanno lobotomizzato, ma per far capire anche a chi ha bisogno del “numerino” gli darei un 6 e 1/2, quindi una visione piacevole, ma che, per capirci, non mi farà acquistare il dvd.
E basta con ‘sti cazzo di cani.
Non è un filmone, ma a me è piaciuto. Certo, deve piacerti il genere noir, altrimenti è ovvio che questo film – lento e rimasticato – risulti un po’ noioso. E poi io adoro Gandolfini (ma da tempi non sospetti, quando ancora faceva I Soprano….).
In conclusione, ti consiglio di abbinare la visione di questo film a una canzone di Springsteen, Darkness On The Edge Of Town. Qui trovi il testo tradotto: http://infinititesti.it/2010/07/12/bruce-springsteen-darkness-on-the-edge-of-town-testo-e-traduzione/
Sembra scritta apposta per questo film, benchè abbia quasi 40 anni…
Soprattutto questo passaggio:
“Tutti hanno un segreto, Sonny
qualcosa che non possono guardare in faccia
[…]
fino a che un giorno se ne liberano
se ne liberano o lasciano che esso li trascini sul fondo”
"Mi piace""Mi piace"
Stai parlando con un estimatore di Steve McQueen (il regista), quindi l’amore per il cinema lento in genere è per me abbastanza forte!
E con il boss sfondi una porta aperta.. ho tutti i suoi album, scrive e canta poesia allo stato puro, uno dei pochi rimasti della vecchia guardia, quando la musica era Arte, altro che la merdaccia da talent che ci propinano ora..
"Mi piace"Piace a 1 persona