Questo romanzo è un’opera d’arte, chiariamolo subito.
Guerra, fantascienza, satira sociale, umorismo, critica all’uomo. C’è tutto.
Prima di acquistarlo avevo letto qualche recensione, per farmi un’idea. La sintesi di quello che risultava, nella maggioranza dei casi, era: romanzo di fantascienza di cui è difficile seguire la trama poiché il protagonista salta casualmente avanti e indietro nel tempo. Addirittura alcuni ammettevano di aver mollato la lettura per la trama troppo caotica.
Cazzate. Gentaglia da 50 sfumature: se vedessero un film di Nolan morirebbero di aneurisma cerebrale.
Detto questo…
Billy Pilgrim, il protagonista, è un soldato americano che assiste al bombardamento di Dresda come prigioniero dei tedeschi, mentre si trova fortunosamente protetto nei sotterranei di un mattatoio (da qui il titolo Mattatoio n°5, per il numero civico). Tuttavia Pilgrim è anche rapito, a metà degli anni ’60, dagli alieni, per la precisione dai Tralfamadoriani. Da loro impara l’inconsistenza del tempo, ed è per questo che Pilgrim ogni volta che si addormenta si sposta lungo l’arco della sua vita, che si svolge sempre uguale senza la possibilità di effettuare modifiche, così come in fondo avviene per la storia dell’umanità. Il racconto è quindi un continuo salto temporale tra il periodo della guerra e altri momenti, più o meno importanti, della vita di Pilgrim.
In realtà le linee temporali su cui si muove la storia sono tre o quattro, ed è quindi molto facile seguirle. La principale è quella in cui Billy è prigioniero dei tedeschi, che occupa un buon 70% del romanzo. La difficoltà di lettura è perciò davvero minima.
Vonnegut effettua una perfetta critica all’umanità, destinata a ripetere gli stessi errori all’infinito. Anche gli alieni non ne sono immuni, tanto che saranno i responsabili consci della fine dell’Universo, senza poterlo evitare. La guerra, la morte, la distruzione, sembrano essere un errore genetico presente in ogni forma di vita. Così Pilgrim è studiato dall’alto in basso (in uno zoo) da quegli stessi esseri che dapprima appaiono superiori, salvo poi mostrarsi anche loro per forme di vita difettose.
Mattatoio n°5 è un romanzo che fa riflettere. In ogni pagina si scopre una perla, scritta con semplicità ma di una forza dirompente. Stupendo, ad esempio, il passaggio in cui viene descritto un bombardamento al contrario (visto in TV al rovescio): gli aerei raccolgono il fuoco da terra e lo rinchiudono in cilindri di metallo, poi questi cilindri vengono smantellati da delle donne e il pericoloso materiale contenuto in essi viene seppellito nelle profondità della terra (ho semplificato, è lungo due pagine). Ed è, appunto, il contrario di ciò che avviene, il contrario di ciò che compie l’uomo.
Potrei continuare a citarti passaggi umoristici e crudi allo stesso tempo, perché tutto il libro ne è pieno.
Non ti resta che leggerlo, è davvero spettacolare.