“The Hateful Eight” di Quentin Tarantino

Stiamo parlando di Tarantino, quindi un film difficilmente è “brutto”. Non è un regista paragonabile ad altri (“..non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato, e non è nemmeno lo stesso sport..”), non tratta gli argomenti allo stesso modo e i dialoghi sono sempre ad un livello superiore. Il raffronto può quindi solamente ripiegarsi su se stesso, ossia: come si pone questo The Hateful Eight rispetto agli altri film di Tarantino? Per rispondere meglio a questa domanda ti ho preparato la mia personale classifica (che non include gli episodi di Four Rooms e Sin City):

1° – Pulp Fiction
2° – Django Unchained
3° – Bastardi senza gloria
4° – Le iene
6° – Kill Bill vol. 2
5° – Kill Bill vol. 1
6° – Grindhouse – A prova di morte
7° – The Hateful Eight
8° – Jackie Brown

Non è finito in ultima posizione unicamente perchè di Jackie Brown ricordo solo che non mi era piaciuto per niente, quindi ho dato a The Hateful Eight il beneficio del dubbio lasciandolo al penultimo posto.

Credo che il Quentin questa volta abbia peccato di autocompiacimento, relegando la storia ad un’importanza secondaria (aggiungerei: inconsistente, inesistente) rispetto alla nota abilità nei dialoghi e alla descrizione dei piccoli gesti che lo caratterizzano positivamente.
Inoltre a me i film lunghi piacciono, sono un amante delle tre ore, ma qui proprio non ci siamo, si poteva tagliare il minutaggio tranquillamente a metà, tanto non succede un cazzo.

Il paragone diretto con l’unico suo altro simil-western, ossia Django, è improponibile, siamo su due livelli totalmente diversi.
E poi lì c’era Christoph Waltz.

4 pensieri riguardo ““The Hateful Eight” di Quentin Tarantino”

  1. Premessa: Tarantino mi piace molto.
    Film lunghissimo e pesantissimo che spera di rattoppare con citazioni e scimmiottamenti l’evidente inconsistenza della trama. Incrocio tra Le Iene e La cosa (Carpenter), ma neppure paragonabile al secondo, che pure è invecchiato maluccio come film.
    Aggiungerei che, secondo me, anche con i dialogi ha fatto pipì fuori dal vaso (ma tipo che l’ha fatta proprio in salotto): in Pulp Fiction sono assurdi, coinvolgenti, dinamici, interessanti, qui invece….sti cazzi. Avessero parlato di logaritmi, avrei almeno imparato qualcosa. A breve ci scriverò su, che ancora rosico per sta ciofeca.
    Ciao, buona serata!

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    1. Bè che dire, hai detto tutto tu! Condivido pienamente. A volere essere pignoli anche la colonna sonora di Morricone è dimenticabile, avrà anche vinto l’Oscar ma direi che ci sono moltissimi capolavori precedenti nel suo repertorio con cui avrebbe dovuto vincerlo doverse volte!

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