Generalmente, salvo rare eccezioni, i film di guerra mi annoiano. Fury però no. Sarà perchè, pur essendo ambientato nella ormai cinematograficamente ritrita II G.M., potrebbe in realtà parlare di qualsiasi guerra, o sarà perchè non si vede qualche improbabile nuova interpretazione di Hitler, non lo so.
Fury è soprattutto la storia di un amicizia virile tra quattro uomini e un ragazzo che vivono nella stessa “casa” (il carro, Fury, appunto), imbruttiti ed induriti dalla morte (che permea costantemente tutta la storia), e che combattono un nemico comune, qualsiasi esso sia. Ciò che è davvero interessante resta infatti quello che accade all’interno del carro piuttosto che fuori.
Brad Pitt è come al solito insuperabile e non perde l’occasione di mostrare un fisico che a questo punto fa gridare al “ma come cazzo fa ad essere ancora così”. C’è anche tanto sangue, sangue vero però, non sparatorie alla membro di schnauzer, ogni colpo, ogni coltellata, è un morto, non un numero. Da vedere.
