L’autobiografia del più grande attore hard.
La leggenda narra che, quando nel 1944 venne al mondo John Curtis Holmes (nato Estes), l’ostetrica disse alla madre: «Signora, suo figlio ha due piedi e tre gambe». E fu solo la prima donna, di una lunga serie, che Mr. 32 cm impressionò con le sue particolari doti (lui sostiene di aver avuto più di 20.000 partner).
Ho comprato questo libro per leggere qualcosa di leggero, scorrevole, senza troppo impegno. E invece no, è stata una lettura davvero molto interessante, su più livelli. In 44 anni di vita, Holmes, ha attraversato la storia del cinema hard, dagli inizi fino a poco prima dell’avvento di internet, è stato implicato in uno dei più grossi casi di cronaca nera del tempo, la strage di Wonderland, ed uno dei primi attori porno a contrarre il virus dell’HIV e a morire per l’Aids.
Poteva essere una vita facile quella di Holmes, ma non lo è stata, in gran parte per colpa sua. Tuttavia è sicuramente stata un’esistenza piena, vissuta in ogni singolo minuto. Holmes è passato, concedimi la facile ironia, dalle tope alle topaie, attraverso le sue molteplici dipendenze, quella dal sesso, la sua fortuna, e quella dalle droghe, la sua rovina. Ma andiamo a vedere tutto per punti, che si fa prima.
Storia del porno.
Holmes inzia a lavorare nel mondo della pornografia per caso, accettando un misero compenso per girare un filmino hard. Le sue peculiarità sono però troppo evidenti per passare inosservate e gli aprono le porte (e le gambe) per il futuro. Holmes ha anche un controllo totale del suo corpo, riesce ad avere erezioni a comando e a decidere quando “finire” il lavoro. È il pornoattore perfetto. I primi filmini a cui partecipa sono illegali, girati in case dalle finestre oscurate per non farsi scoprire dalla polizia. Il porno era infatti pesantemente punito dalla legge, all’epoca. Holmes vive tutte questa fasi storiche, dallo smercio clandestino dei video nei vicoli (dai bagagliai delle auto), fino allo sdoganamento avvenuto con film come Gola profonda e all’avvento delle grosse produzioni, legate anche al mondo dello star-system, alle VHS e ai sex toys.
Non si è mai capito come Holmes abbia contratto l’Aids. La moglie (che ha pubblicato il libro postumo) sostiene persino possa essere stato in qualche modo infettato durante un viaggio a Washington, su ordine di Reagan per dare un duro colpo al cinema porno (siamo in pieno puritanesimo). Del tipo: si è ammalato perché fa le cose brutte.
La dipendenza dalla droga.
Nel libro Holmes affronta senza filtri il problema della dipendenza. La droga è ovunque sui set e sembra impossibile resistere. La sua “fortuna” è quella di avere paura degli aghi, per questo motivo non diventerà mai eroinomane, ma “solo” cocainomane. Arriva a spendere fino a 1500 dollari al giorno in droga. Nella tossicodipendenza diventa come qualsiasi nullità dipendente dalle droghe. Vende tutti i suoi averi (che sono tanti, si parla di di palazzi, negozi, ecc.) e si riduce a frequentare sbandati e a rubare spaccando i finestrini delle auto. La droga è la causa di tutti i suoi mali ed è una cosa incredibile.. Sì, perché con un cazzo da 32 centimetri avrebbe potuto vivere nell’oro fino a 90 anni.
Wonderland.
Non posso star qui a riassumere tutta la vicenda, se no facciamo notte. Ma Holmes racconta la sua versione dei fatti sulla strage di Wonderland, per cui non è ancora stato trovato il vero colpevole. Quattro persone furono trucidate per un regolamento di conti nel mondo dello spaccio di droga. Holmes viveva con queste persone e conosceva bene il presunto mandante, il boss Eddie Nash. Fu Holmes, per sua ammissione, a permettere il colpo a casa del boss lasciando appositamente una finestra aperta. Ma chi fu la mano della vendetta è ignoto. Holmes dichiara di averli trovati già morti. Nash voleva che ad ucciderli fosse lo stesso Holmes. Il caso è irrisolto. È stato tratto anche un film, Wonderland – Massacro a Hollywood con Val Kilmer, che non ho visto e che guarderò stasera.
Vita di John Holmes.
In mezzo a tutto questo Holmes racconta la sua vita, è la parte leggera e divertente del libro, almeno fino a quando non si ammala e muore nel 1988. Una vita di regali, film, occasioni, soldi. Ogni donna lo desidera, è un po’ attore un po’ gigolò di lusso. Tutte vogliono provarlo e lui si concede. Mogli ricche, star. Si parla di regali importanti come auto e appartamenti. È abbastanza chiara la dipendenza dal sesso, Holmes non ha freni, tromba sotto i riflettori per ore e continua nel tempo libero. Poi arriva l’Aids e lui si autodistrugge. Sceglie di morire il prima possibile, evitando tutti i consigli dei medici e sfondandosi di alcool, droga e sigarette (7 pacchetti al giorno).
Il film Boogie Nights – L’altra Hollywod, di Paul Thomas Anderson con Mark Wahlberg, è ispirato alla sua vita, se non l’hai visto te lo consiglio. Non è fedele ma è molto bello.
L’idea che mi sono fatto è quella di una persona bruciata dalla sua stessa fortuna, incapace di gestirla, e forse anche fondamentalmente buona. Holmes lascia casa presto da giovane, circondato da una serie di padri ubriaconi e violenti, ha quella che si potrebbe definire un’infanzia difficile. Però vuole molto bene alla madre e alla moglie. Più che un assassino mi sembra una vittima degli eventi, uno di quei personaggi che si mette nei casini senza accorgersene e che poi rimane fregato.
Un piccolo uomo con un cazzo enorme e, forse, come dice sua moglie, con un cuore ancora più grande.