Che dire, non ho molto da aggiungere rispetto a quanto già scritto per il primo volume Uomini che odiano le donne, sono nuovamente volate altre 750 pagine in un attimo. In copertina dicono “Entrate nel mondo di Stieg Larsson e non vorrete più uscirne!”, ed è una buona sintesi di quanto succede davvero.
Nel primo volume il tema centrale era un serial killer, qui si parla di mafia della prostituzione (trafficking) e di intrighi segretati che hanno al centro Lisbeth Salander, di cui si scopre molto, svelando quindi l’alone di mistero che la circonda. Il tema del serial killer mi è più caro, ma è una preferenza personale, non per questo saprei dire quale dei due libri è il migliore. C’è molta azione, molta più violenza rispetto al primo volume e molta più storia personale di Lisbeth. Questo romanzo è inoltre una introduzione a quanto succederà nel terzo, è chiaro dal finale (non spoilero).
Una menzione particolare ad una scena di combattimento di boxe (o quasi) che ti lascia col fiato sospeso per qualche pagina, e non è certo facile, a livello narrativo, sviluppare così bene una situazione palesemente più visuale che scritta. Altra curiosità: il buon Mikael Blomkvist riesce a trombarsi un altro membro della famiglia Vanger, è davvero incontenibile!
Forse Larsson non sarà ricordato per la profondità dei suoi romanzi, ma a livello di coinvolgimento è davvero inimitabile, sembra di vedere un film. E’ la classica lettura per cui appena hai cinque minuti prendi il libro in mano e vuoi vedere cosa succede nella pagina dopo.
Ho già La regina dei castelli di carta pronto.
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