“Pigmeo” di Chuck Palahniuk

“Porta non più rimarginata dentro muro” significa: la porta si è aperta. Ecco. Immaginati un intero romanzo scritto in questo linguaggio e puoi avere un’idea parziale di Pigmeo.
Il protagonista è un ragazzino terrorista, proveniente da un non ben precisato paese, che parla (molto/troppo) male la lingua. La storia è raccontata in prima persona, di conseguenza siamo vicini a un esperimento letterario più che a un vero e proprio romanzo. Fino a pagina 100 ti penti di aver acquistato il libro, poi il cervello, che è incredibilmente versatile, inizia ad adeguarsi al linguaggio del Pigmeo, e ti godi la restante metà della storia. Sicuramente uno dei libri più odiati di Palahniuk proprio a causa della difficile lettura, basta dare un’occhiata in rete per capire che chi ha mollato la presa non è certo una mosca bianca. Sarei curioso di capire quanta responsabilità è dell’autore e quanta del traduttore.

A me in fin dei conti non è dispiaciuto, certo Chuck ha scritto di meglio, ma anche di peggio. Il giovane Pigmeo (che è così denominato per tutto il libro, tranne quando si autoenuncia come “operativo me”) offre una visione della vita occidentale sicuramente sarcastica ma in fondo veritiera, con il continuo inseguimento di falsi valori, ideali e credi religiosi e la relativa ipocrisia onnipresente. Non mancano momenti di ineguagliabile originalità nel disprezzo del “nemico” americano, come quando Pigmeo nota, guardando dei porno, l’incapacità dell’uomo occidentale di portare a termine la missione fecondativa poichè all’ultimo momento sbaglia sempre tentando di fecondare il seno, l’ano o il volto della partner.
Gli Stati Uniti, ma in fondo tutto l’Occidente, vengono smembrati pezzo per pezzo dalla visione di Pigmeo, e io non sono riuscito a dargli torto.

Se non hai mai letto Palahniuk sicuramente devi iniziare da qualcos’altro. Se odii le persone amerai Pigmeo e “l’arma turgida di operativo me” pronta a fecondare qualsiasi cosa per infiltrare il nemico nell’Occidente.

8 pensieri riguardo ““Pigmeo” di Chuck Palahniuk”

    1. Riprova! Dopo un po’ non è male. Se però è il tuo primo Palahniuk (in questo caso non farti una cattiva idea dell’autore solamente in base a “Pigmeo”), molla tutto e riparti da un altro dei suoi libri, tipo il bellissimo “Soffocare”.

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      1. Li ho letti tutti fino a Pigmeo che mi ha bloccata un po’. Mi sono riavvicinata leggendo Senza veli e Dannazione poi basta..questi ultimi due bene ma non benissimo a parer mio..ho amato soprattutto Soffocare, Diary, Ninna Nanna e Survivor! Ma da quando sono diventata vecchia e lavoro 8 ore non leggo più e guardo tanta TV..forse sono poco obiettiva, forse se rileggessi adesso quei libri non riuscirei più ad apprezzarli..chissà..scusa la pezza

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        1. Bè quelli che hai citato tu sono i migliori, insieme a Fight Club. Poi con il tempo Chuck si è un po’ lasciato andare. Senza veli non è piaciuto neanche a me, Dannazione così così, ho letto anche il seguito, Sventura, ma non mi ha convinto. Dovrò finire la trilogia per completezza, ma ho poca voglia.. Apprezzo di più la semplicità di Gang Bang, se dobbiamo stare sul leggero.
          Con la TV io ho risolto, guardo solo film, e unicamente se mi interessano. Ho eliminato il “vediamo cosa c’è stasera” che ti narcotizza sul divano, se non c’è qualcosa che SCELGO di vedere, apro un libro. E così riesco a leggere, nonostante le famose ore di lavoro…

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